Telefonata tra i pescatori sequestrati in Libia e le rispettive famiglie

Dopo ben cinquantasette giorni i pescatori siciliani sequestrati in Libia tornano a sentire la voce dei propri cari. Il colloquio è avvenuto nella notte per telefono.

Telefonata tra i pescatori sequestrati in Libia e le rispettive famiglie

Grazie all’impegno dell’Ambasciata italiana di Tripoli e del Ministro degli affari Esteri Luigi di Maio, si inizia a guardare con più ottimismo sulla vicenda del sequestro dei 18 pescatori prigionieri in Libia (8 italiani, 6 tunisini, 2 senegalesi, 2 indonesiani). Lo stesso ministro Di Maio già con la visita di domenica e lunedì scorso negli Emirati Arabi Uniti sembra aver avviato la trattativa per la liberazione. Intanto la Farnesina è riuscita ad organizzare un colloquio telefonico tra gli 8 pescatori italiani e le rispettive famiglie.

La milizia del generale Khalifa Haftar ha tenuto bloccati i collegamenti dal 16 settembre dell’anno corrente fino ad oggi. E considerando che i pescatori impegnati nella pesca del gambero rosso sono stati arrestati l’1 settembre dello stesso anno, non sono di certo mancati momenti di commozione durante questo importante colloquio. 

“I nostri uomini ci hanno detto che stanno tutti bene, che stanno reggendo bene a questo periodo di detenzione: e noi abbiamo rassicurato loro che anche noi siamo in buone condizioni, in attesa del loro ritorno” ha dichiarato a La Repubblica una delle mogli dei pescatori.

La vicenda rimane comunque complicata e piena di controversie. Infatti, nonostante il ministro di Maio sia riuscito a far avvenire questo contatto, le autorità libiche non hanno ancora dato nessun segnale che faccia pensare al rilascio.

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha così commentato l’accaduto tramite un post su Facebook: “I nostri pescatori illegalmente sequestrati devono essere immediatamente rilasciati. Dal Ministro degli Esteri e dal governo pretendiamo azioni concrete e non pagliacciate”. Il messaggio della Meloni, che tra l’altro gli ultimi sondaggi pongono al primo posto nella classifica dei leader più amati della Nazione, è chiaro.

Non bisogna sottovalutare l’importanza che ha avuto per le famiglie riavere dopo diverso tempo un contatto con i propri uomini, ma di certo il Governo italiano avrebbe potuto fare molto di più in tutto questo lasso di tempo.

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