Joe Biden è un democratico di 77 anni, impegnato a lungo in politica con vicissitudini private che lo hanno segnato a vita.
Nel 1972 perde moglie e figlia a causa di un terribile incidente automobilistico. Già in quegli anni lottava al senato per far smettere la guerra in Vietnam, riformare le leggi per i neri, forte attenzione all’ambiente, tassazione progressiva per salvaguardare i ceti meno abbienti, servizi pubblici migliori e una riforma sanitaria radicale.
Ai tempi in cui entrò al senato c’era alla Casa Bianca il repubblicano Richard Nixon che dopo poco tempo dovette dimettersi per lo scandalo watergate (ovvero intercettazioni per la sua rielezione).
Durante la sua prima campagna elettorale presidenziale, precisamente nella stagione delle primarie democratiche, viene travolto da uno scandalo. Viene scoperto ad aver “rubato” interamente un discorso elettorale dall’inglese Neil Kinnock senza citarlo e questo gli fa perdere le primarie democratiche.
Nasce da una famiglia povera e si fa da solo e forse anche per questo è sempre stato storicamente vicino alla classe operaia. Sempre per la classe operaia è giusto ricordare la grande impresa che riuscì a compiere quando Barak Obama gli diede il compito di salvare Detroit, Ford Gm e Chrysler, le principali case automobilistiche in USA, e Biden ci riuscì.
Nel 2015 lo colpisce un’altra tragedia familiare: muore il figlio Beau di 46 anni per un tumore al cervello, il quale vinse anche una medaglia all’onore combattendo in Iraq.
Anche l’altro figlio Hunter, a causa della depressione, passa il tempo a drogarsi e bere. Biden dovrà quindi fare i conti tutta la vita con vicissitudini personali al limite del sostenibile psicologico.
Nel 2020 diventa il presidente degli Stati Uniti d’America.