Facebook, ad oggi il social network più popolato al mondo, in grado di pensionare rivali del calibro di MySpace, e di mandare in soffitta (di recente) i famosi Yahoo Groups quali forme di aggregazione digitale, ha comunicato alcune iniziative in relazione alla moderazione (argomento al centro di una polemica oltreoceano) ed alla fruizione universale dei suoi servizi. Alcuni di questi, tra cui Watch, hanno ricevuto alcune migliorie di rilievo mentre, nel contempo, ne è stato annunciato uno nuovo, relativo ai rapporti di prossimità nelle comunità locali.
Nel corso di un’intervista concessa al quotidiano transalpino “Journal du Dimanche”, il responsabile per gli affari globali e la comunicazione di Facebook, l’ex leader libdem Nick Clegg, ha spiegato i progressi del social per farsi trovare pronto in vista delle prossime presidenziali americane di Novembre, snocciolando alcuni dati relativi alla moderazione, tra cui la rimozione di 120 mila post e di 2.2 milioni di spot accusati di aver provato a “ostacolare il voto” negli USA.
Parimenti, a 150 milioni di post condivisi, dopo la verifica, è stata applicata l’etichetta di informazioni false: i risultati in questione sono stati ottenuti non solo con l’intelligenza artificiale, in grado di identificare un contenuto sospetto prima che sia segnalato, ma anche ricorrendo a 70 agenzie esterne, specializzate nella verifica delle informazioni, e tramite i 35 mila dipendenti che Menlo Park ha destinato allo scopo di vigilare sulla sicurezza della sua piattaforma.
Ancora sul tema di ciò che può o non può avere ospitalità su Facebook, è destinata a far discutere l‘inchiesta pubblicata dal Wall Street Journal a proposito degli effetti dell’algoritmo di Facebook che, modificato nel 2017 per contenere bufale e spam, visto il pericolo di eccessive penalizzazioni per i siti conservatori, fu controbilanciato con la conseguenza che finì con l’oscurare parzialmente i siti progressisti, come nel caso di Mother Jones che, all’epoca, lamentò un calo delle visite, in seguito al quale perse 600mila dollari, con conseguente riduzione delle inchieste pubblicate.
Intanto, secondo News Karnataka, il social di Mark Zuckerberg avrebbe denunciato 4 persone (due facenti capo al sito Boostgram e altrettante connesse a Instant-fans.com) che, tramite bot e software, hanno offerto servizi di fake engagement per accrescere il numero di follower e di like degli account Instagram.
Passando ai progetti più concreti, ma futuri, nei giorni scorsi, Facebook, tramite un post sul proprio blog ufficiale, ha reso noto di aver realizzato un modello di traduzione automatizzata multilingue, battezzato M2M-100, in grado di tradurre da una lingua sorgente a una lingua di destinazione senza passare per l’intermediazione dell’inglese, con conseguenti tempi più ridotti e maggiore precisione di senso nel risultato finale. Il tutto, utile a “servire miliardi di persone allo stesso modo, e a tenere le traduzioni aggiornate“, sarebbe stato ottenuto mediante l’AI istruita con 7.5 milioni di frasi pubblicamente disponibili in 100 lingue diverse, che hanno permesso alla stessa di creare dei gruppi linguistici affini per cultura e prossimità geografica, con successivo sviluppo di ponti tra coppie di lingue.
Tra le novità più immediate, in salsa Facebook, invece, risultano implementate alcune migliorie a favore della sezione Watch, ogni mese visitata da 1.25 miliardi di persone: nello specifico, la sezione dedicata ai video di Menlo Park terrà conto, nello scegliere cosa mostrare, anche dei video più popolari nei gruppi dell’utente, o a cui reagiscono più spesso i suoi amici. Inoltre, sarà possibile iscriversi a degli argomenti, o Topics (appena introdotti negli USA), “in modo che (i video, ndr) siano su misura per ciò che ti interessa“. Nella medesima sezione del social, saranno messe a disposizione degli utenti anche le rubriche “Cosa sta succedendo”, per ritrovare i momenti più attuali, e “In primo piano”, per aggiornarsi su quelli più rilevanti.
Infine, il micro social del vicinato. Prendendo spunto dal rivale NextDoor, ma anche dagli stessi gruppi locali sempre più diffusi in Facebook negli ultimi tempi, Menlo Park ha creato un altro (dopo Campus, dedicato agli universitari) micro social interno, Neighborhoods, che permetterà alle persone di rapportarsi virtualmente con coloro che vivono nei paraggi. Il nuovo servizio, per ora in test nella cittadina canadese di Calgary, sarà incluso nel menu laterale di Facebook, dove sono elencati Marketplace, i Gruppi, le Pagine, gli Eventi, gli Amici, etc: l’utente dovrà fornire il proprio indirizzo, perché gli si proponga il Neighborhood più idoneo o quelli più vicini (ognuno dei quali sarà creato dopo il raggiungimento di un numero sufficiente di utenti), per entrare nel quale dovrà compilare un apposito profilo, disgiunto da quello principale, nel quale potrà scegliere quali info condividere (che potrà anche ritirare in seguito, e che saranno usate da Facebook per mostrare ads super mirate). Come ultimo step, l’utente di un Neighborhood potrà rispondere a domande sui vicini, condividere immagini di se stesso, pubblicare notizie sul proprio quartiere, etc.