Un tavolo tecnico è stato voluto dal presidente del consiglio comunale, Salvatore Orlando, nel tentativo di risolvere il problema del raddoppio della stazione di metano all’interno della sede dell’Amat. Infatti, la questione sta assumendo proporzioni che vanno oltre la sfera dell’azienda dei trasporti: mancano i distributori a metano adeguati e metà della flotta di Amat deve per forza fare il pieno dai privati (in via Lanza di Scalea), con dispendio di tempo e denaro. A questo si aggiunge la situazione del settore delle Ville e giardini che ha 28 mezzi a metano e non li può utilizzare, visto che il Comune non possiede stazioni interne e dovrà bandire una gara per rivolgersi a stazioni di rifornimento private.
Già dal 2007 era stato avviato un progetto che prevedeva l’innesto di un nuovo iniettore di metano in via Roccazzo, finanziato con 599 mila euro ministeriali e con fondi di Amg: questa è oramai una storia che si trascina da anni. L’azienda del gas ha fatto sapere che le Attività produttive della Regione hanno dato il via libera soltanto un mese fa e che d’appalto sarà indetto entro questo mese. La situazione si presenta più complessa per l’impianto di Viale Francia, finanziato dal ministero: la Rfi (rete ferroviaria italiana, ndr) aveva predisposto l’espropriazione delle aree interessate alla realizzazione della nuova sede ferroviaria e del cantiere per il passante che va a coincidere col piazzale Gaspare Ambrosini, che è anche lo stesso luogo dove dovrebbe essere costruita la stazione del metano.
Sembra però che la questione di viale Francia sia stata risolta: infatti, è stato comunicato che potranno essere realizzati entrambi, sia il cantiere per la costruzione del passante ferroviario, sia quello per la realizzazione del metano. Il presidente di Sala delle Lapidi dice: “Forse qualcuno dimentica che il Consiglio Comunale è un organo di indirizzo e di controllo. Nella tutela e per le prerogative del consiglio, vogliamo sapere il perché questi due progetti non siano stati realizzati causando disservizi e danni economici. E poi non è un bel biglietto da visita la notizia che la pubblica amministrazione non riesca a realizzare un impianto che i privati invece completano in pochi mesi”.