Le Regioni spendono 170 milioni l’anno per i vitalizi d’oro

Una proposta del sottosegretario Zanetti viene avanzata contro i baby-pensionati della politica. I vitalizi d'oro costano circa 170 milioni alle casse dello stato, percepiti anche da persone ancora non cinquantenni e che non hanno i requisiti pensionistici

Le Regioni spendono 170 milioni l’anno per i vitalizi d’oro

Continua la solita storia che le Regioni non hanno soldi, che bisogna dare un taglio alle spese, che bisogna risparmiare: ma come si può dire questo quando emerge ancora una volta lo scandalo di una classe privilegiata che intasca vitalizi in “tenera età” e che si becca un assegno di tutto rispetto anche solo dopo aver calcato le scene della politica per qualche mese? La situazione rischia adesso di esplodere, perché questi assegni che accompagnano questi signori fino alla tomba pesano sulle casse dello stato in maniera abnorme, come un macigno che prima o poi risulterà insostenibile. Il fatto è che il vitalizio finisce in tasca anche a chi è stato consigliere regionale per pochissimo e non ha nemmeno raggiunto i limiti anagrafici necessari per percepire la pensione, che invece sono stabiliti dalla legge ma sono validi per tutti gli altri comuni mortali.

Sono questi i cosiddetti “baby pensionati” e qualcuno non ha neanche raggiunto la soglia dei cinquant’anni. Queste persone sono la conseguenza di una politica prodotta per anni dagli stessi legislatori regionali, che non avevano altro riferimento che se stessi. Ogni Consiglio ha agito per conto proprio, un po’ come è successo per i rimborsi dei gruppi: un modo di legiferare tenendo dunque conto solo dei propri interessi e non di quelli della comunità, senza alcun pudore o ombra di colpevolezza verso la società.

Ogni anno sono circa 3.200 i vitalizi corrisposti pesano sui bilanci regionali per circa 170 milioni. E’ una somma di poco inferiore a quello che costano gli ex onorevoli al Parlamento nazionale, ovvero circa 200 milioni. Questi infatti hanno presentato più di 20 ricorsi che sicuramente si risolveranno a loro favore, facendogli recuperare quello che era stato tolto. In alcune regioni le somme per pagare i vitalizi agli ex consiglieri (o agli eredi) superano addirittura il costo dei consiglieri in carica. Un esempio è il Veneto, a cui servono 11,2 milioni per erogare i 226 vitalizi, compresi quelli di reversibilità, contro i 9,1 milioni che necessitano per corrispondere le indennità dei consiglieri attivi. Alcuni nomi noti tra gli ex consiglieri come Giancarlo Galan, che percepisce 3.749,63 euro netti mensili, Massimo Cacciari con 1.935,30, Flavio Zanonato con 1.934,84.

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