Verona, un batterio nei rubinetti dell’ospedale infetta più di 100 neonati uccidendone 4

Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento, un citrobacter nel rubinetto dell'ospedale infetta più di 100 bambini, di cui 4 sono già deceduti e 9 avranno complicazioni cerebrali per il resto della vita.

Verona, un batterio nei rubinetti dell’ospedale infetta più di 100 neonati uccidendone 4

Verona, ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento: la storia inizia nel 2018 quando avviene il primo decesso neonatale del piccolo Leonardo, si aprono le inchieste ma non viene rivelato nulla dalle indagini superficiali; seguono le morti di altri tre bambini tra novembre ed inizio 2020; solo allora il direttore generale della Sanità del Veneto, Domenico Mantoan, nomina una commissione di tecnici e medici per indagare sulle procedure attuate, sul personale e sull’igiene dell’ospedale. 

Dopo aver indagato a fondo, la squadra di esperti di procedure tecniche da laboratorio ha consegnato l’esito delle ricerche svolte al coordinatore della commissione di verifica che era stata incaricata, il professor Vincenzo Baldo, che ha subito riferito la gravità della situazione alla Regione Veneto.

Soltanto adesso si è infatti scoperto che la causa di tutte queste infezioni risiede nella scarsa igiene delle tubature e dei rubinetti all’interno dell’ospedale, proprio quelli del reparto di Terapia intensiva neonatale. All’interno dei rubinetti dell’ospedale di Verona sono state trovate intere colonie di batteri e tra questi un batterio killer del tipo citrobacter. 

Da quanto emerso dalle indagini, gli infermieri dell’ospedale utilizzavano proprio quell’acqua da mischiare con il latte artificiale e nutrire i bambini della terapia intensiva (già molto deboli per le loro condizioni). Un errore gravissimo visto che dovevano essere nutriti con composti creati con acqua sterile e controllata. Queste mancanze hanno causato nel giro di due anni: più di 100 contagi nei bambini appena nati, di cui 4 deceduti9 gravemente colpiti alle funzioni cerebrali.

Oltre a queste gravi mancanze da parte del personale bisogna ancora determinare come i vari batteri trovati si siano annidati proprio li; i tecnici ipotizzano anche per questa causa una mancanza di igiene da parte dei dipendenti dell’ospedale. 

Ad oggi il reparto di Terapia intensiva neonatale dell’ospedale  della Donna e del Bambino di Borgo Trento rimane chiuso e i locali sono sottoposti a bonificazione e sterilizzazione, mentre ancora si sa poco degli esiti delle cause intentate dai genitori dei bambini gravemente danneggiati e deceduti.

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