L’attesissimo evento Galaxy Unpacked digital, condotto tra gli altri dal Global Executive SVP di Samsung Electronics, Federico Casalegno, e da TM Roh, presidente della divisione Mobile Communication, ha portato alla presentazione della coppia del phablet Galaxy Note 20 in versione standard, più accessibile previa qualche rinuncia, e Ultra, a vocazione iper premium.
Samsung Galaxy Note 20 (161.6 x 75.2 x 8.1 mm per 198 grammi, nuance Green, Gray e Bronze, con la finitura ruvida Mystic su tutte e 3 le colorazioni che dovrebbe aiutare il vetro a nascondere o evitare le ditate) opta soluzioni classiche, ma al passo con i tempi, nel design: il display, forato al centro in alto per ospitare la selfiecamera, da 10 megapixel (f/2.2, riconoscimento del volto, autofocus Dual Pixel, pixel da 1.22 micron), protetto da un vetro Gorilla Glass 5, è un Super AMOLED Plus da 6.7 pollici risoluto in FullHD+ (2400 x 1080 pixel, 394 PPI) secondo un aspetto panoramico a 20:9, piatto (flat) ma con angoli più curvati, con il supporto all’HDR10+ e un refresh rate da 60 HZ, sotto il quale si cela lo scanner per le impronte digitali, ed un digitalizzatore atto a garantire il supporto alla migliorata S-Pen (alloggiata a sinistra), con latenza da 26 ms.
Posteriormente, lo chassis impermeabile (IP68) del Galaxy Note 20 colloca a sinistra il bumper rettangolare atto ad ospitare, assieme al Flash LED, la tripla fotocamera, con – incolonnati – i sensori da 12 (principale, dimensionato a 1 / 1.72 , apertura da f/1.8, pixel grandi 1,8 micron, autofocus via dual pixel, stabilizzazione ottica, funzione Single Take, video anche in 8K), 12 (ultragrandangolo da 120°, dimensionato a 1 / 2,55, f/2.2, pixel grandi 1.4 micron), 64 (teleobiettivo non periscopico con zoom ottico 3x, space zoom digitale 30x, dimensionato a 1 / 1.76, f/2.0, pixel da 1 micron, stabilizzazione ottica). Sul versante audio, ancora una volta, mediante speaker stereo, è stato messo a frutto il know how della controllata AKG.
Cervello pensante del Note 20 di Samsung è il processore octacore (2.7 GHz) Exynos 990, supportato da 8 GB di RAM (LPDDR5) e da 256 GB di storage non espandibile (UFS 3.0). La batteria, da 4.300 mAh, caricabile rapidamente a 25W via microUSB 3.2 Type-C, beneficia anche della ricarica wireless 2.0, fornendo energia adeguata anche al completo settore delle connettività, privo del jack da 3.5 mm ma inclusivo di Dual SIM+eSIM, 4G e 5G (opzionale), Wi-Fi 6 dual band, Bluetooth 5.0, GPS (GLONASS, Galileo, Beidou), NFC, e Wireless Dex per emulare l’ambiente desktop su un display collegato senza fili (es. della smart TV, anche con gestione separata dei monitor, e collegamenti diretti alle app più usate lato mobile). Il sistema operativo, invece, è Android 10 sotto l’interfaccia Samsung One UI 2.5, con toggle rapido dedicato a Nearby Share (una sorta di Apple AirDrop per lo scambio di file con device presenti nei paraggi).
Simile nel design al fratello minore, il Samsung Galaxy Note 20 Ultra 5G (164.8 x 77.2 x 8.1 mm, per 208 grammi, nelle palette Mystic Black e Mystic Bronze, IP68) è una spanna sopra nelle specifiche.
Innanzitutto, adotta frontalmente un vetro protettivo Gorilla Glass 7 (Victus, 2 volte più robusto del 6, capace di reggere a cadute su superfici ruvide e dure da 2 metri o a 20 cadute da 1 metro), atto a proteggere l’Infinity Display da 6.9 pollici, curvo ai bordi, formato da un pannello Dynamic AMOLED, con refresh rate a 120 Hz (non con la risoluzione massima), risoluto in WQHD (3200 x 1440 pixel, 496 PPI) secondo un aspetto panoramico a 19.3:9. Anche in questo caso è presente il supporto alla S-Pen (qui, però, definita “Real Feel” in quanto con latenza ridotta drasticamente a 9 ms), lo scanner sottostante per le impronte digitali (interfacciato col chip crittografico Samsung Knox), ed il foro centrale alto per la selfiecamera, da 10 megapixel (f/2.2, face unlock).
La tripla fotocamera sul retro è l’altra destinataria di un notevole upgrade: il sensore principale passa a 108 megapixel (f/1.8, autofocus dual pixel e laser, pixel da 0.8 micron, grandangolo da 79°, modalità Pro Video con istogramma e regolazione di framerate/risoluzione, video nelle risoluzioni da 8K@24 fps, 4K@24/30/60 fps, 1080p@24/30/60/120fps, HD@30fps, 720p@960fps, anche cinematografici a 21:9 in Pro Mode, stabilendo da quale microfono registrare l’audio a scelta tra quello anteriore, quello posteriore, ambedue, quello esterno connesso in USB o Bluetooth, magari utilizzando i nuovi Buds Live come microfono “da bavero”, con lo Scene Descriver grazie al quale Bixby descriverà all’utente la scena catturata), mentre rimangono da 12 megapixel i restanti due sensori, con uno destinato all’ultragrandangolo (f/2.2, pixel da 1.4 micron, 120°) e l’altro al teleobiettivo periscopico (con zoom ottico 5x, space zoom 50x, pixel da 1.0 micron, f/3.0).
Lo storage del Samsung Galaxy Note 20 Ultra 5G, oltre al taglio da 256 è disponibile anche in quello da 512 GB e guadagna l’espandibilità via microSD, mentre la RAM sale a 12 GB: il cuore pulsante è sempre il chip octacore autoprodotto Exynos 990 5G (mentre negli USA sarà in servizio il Qualcomm Snapdragon 865+) che, nel caso specifico, trae energia dalla batteria, da 4.500 mAh, con carica rapida (da 0 a 50% in mezzora) cablata via Type-C 3.2 a 45W e con wireless charge 2.0. L’array delle connettività, confermato rispetto al fratello minore, propone GPS, 4 e 5G, Dual-SIM + eSIM, NFC, Wi-Fi 6, e Bluetooth 5.0.
Elemento comune alle due versioni del Samsung Galaxy Note 20 è la migliorata S-Pen, con supporto alle azioni aeree (Air Actions) in ottica puntatore laser (S Pen Pointer), magari sulle presentazioni di PowerPoint, evidenziazioni ed annotazioni anche sui PDF, appunti su Samsung Notes sincronizzati con Teams, Outlook e One Note, nuove personalizzazioni anche nel puntatore, per il quale si può scegliere un effetto, un colore, la dimensione, la velocità di spostamento. Per attivare il puntatore, sullo schermo dei Note 20, basterà, prima di agitare la stilo in un verso, premere il pulsante: a quel punto, tenendo premuto il pulsante lo si sposterà sullo schermo, con la selezione di un elemento che avverrà mediante un click del pulsante. Trovandosi in una pagina web, nel cassetto delle app o in una schermata, lo scorrimento avverrà tenendo premuto il pulsante mentre verrà spostata la S-Pen.
In tema di prezzistica, il Samsung Galaxy Note 20 con 4G da 256 GB costerà 979 euro, mentre 1.079 ne richiederà il modello con 5G. Il Samsung Galaxy Note 20 Ultra con 256 GB nelle nuance Mystic Black e Mystic Bronze arriverà a 1329 euro, laddove la variante con 512 GB nella tonalità Mystic White disponibile solo con l’acquisto online nel sito ufficiale di Samsung toccherà quota 1.429 euro.
Partiti i pre-ordini oggi, l’acquisto dei due Note 20 darà diritto a dei privilegi sino al 20 Agosto. Nel caso del Note 20, si potrà scegliere tra un Music Pack con Galaxy Buds+ bianche o un Game Pack con game controller, wireless charger, 3 mesi di X pass per giocare a oltre 100 videogame on cloud. Optando per il Note 20 Ultra il Music Pack comprenderà i nuovi Galaxy Buds Live nella nuance Bronze o il Game Pack sempre con 3 mesi di X Pass e Game controller, ma con un wireless charger più costoso 77.90 vs 76.50 euro).