Spuntano misteriose croci in acciaio sulle vette delle Alpi Apuane

Alcune croci in acciaio inox sono state installate abusivamente sulle vette più alte delle Alpi Apuane; il Parco ne ha ordinato la rimozione.

Spuntano misteriose croci in acciaio sulle vette delle Alpi Apuane

Sulla vetta di alcune delle Alpi Apuane, montagne che si trovano all’interno di un parco naturale protetto, già pieno di problemi con le concessioni per le cave di marmo che le stanno devastando e che servono solo per ricavare carbonato di calcio con cui fare il dentifricio e per pavimentare uffici dove la resina sarebbe decisamente più indicata, sono apparse croci in acciaio inox abusive.

Si tratta di manufatti di cui al momento non si conosce l’origine, ma che sono evidentemente state installate alla chetichella da qualche personaggio che è convinto di avere la ragione dalla sua parte e che quindi fa un po’ come gli pare all’interno di un parco che è un ambiente protetto e di tutti. Non è per niente detto che un’installazione di questo genere sia ben vista da tutti, soprattutto da chi si reca in vetta per godere di un paesaggio incontaminato.

Si tratta di manufatti evidentemente realizzati da un esperto, in acciaio inox, pronti a resistere ai secoli. Sono state prontamente segnalate al Parco delle Apuane da parte dei primi che si sono avventurati in quota per godere del paesaggio e dell’aria pura, trovando la brutta sorpresa di oggetti con la valenza artistica molto discutibile, ma che soprattutto sono stati installati con il cemento in maniera completamente abusiva e senza nessun permesso. Il Comando Guardiaparco ha immediatamente fatto i suoi sopralluoghi, verificando che i manufatti non erano semplicemente appoggiati ma erano stati fissati con materiale cementizio sulla vetta delle montagne.

Tradizionalmente sulle vette delle montagne in passato sono state messe croci ed altri ammennicoli da chi per primo vi si è avventurato, convinto di poter fare come gli pareva in mezzo ad un ambiente naturale. Già è un problema che le montagne sono solcate da sentieri,  ma si tratta di un retaggio passato. Molte delle croci in metallo, che sono state astutamente messe sulla vetta di montagne che attirano i fulmini quotidianamente, giacciono fuse ad arrugginire a terra, offrendo uno spettacolo avvilente per tutti quelli che raggiungono la vetta. Non paghi della risposta della natura, evidentemente alcuni fanatici hanno avuto la bella idea di ritentare l’impresa.

La risposta del Parco

La risposta del Parco è stata chiara ed inequivocabile, perché il presidente Alberto Putamorsi ha immediatamente firmato un’ordinanza che dispone entro 20 giorni la rimozione completa dei manufatti e l’eliminazione della malta di cemento. L’operazione di bonifica spetta al responsabile della deturpazione ambientale, che dovrà salire fino in vetta per rimuovere gli artefatti entro il limite imposto. In caso contrario sarà il Parco a provvedere direttamente con i suoi operatori per la rimozione di questi oggetti indesiderati e non richiesti.

Nel caso in cui sia il Parco a dover intervenire con le operazioni di rimozione e bonifica sarà aperta una procedura di inchiesta per individuare il responsabile del gesto, che sarà tenuto a risarcire l’ente per le spese sostenute e sarà inoltre denunciato per reati ambientali. Purtroppo ci si aspetta che chi si è avventurato in vetta senza permesso per fissare le croci, probabilmente anche durante il periodo di quarantena, non si farà vivo e come sempre le spese finiranno per intaccare le tasche di chi non ha colpe.

Continua a leggere su Fidelity News