USA: il "miracolo" della donna infetta da coronavirus che partorisce in coma farmacologico

Una giovane donna infetta da coronavirus ha partorito la sua bambina mentre era in coma farmacologico: decisione disperata presa dai medici per salvare la vita a lei e alla sua bimba.

USA: il "miracolo" della donna infetta da coronavirus che partorisce in coma farmacologico

Angela Primachenko, una terapista del Legacy Salmon Creek Medical Center di Washington, ha contratto il nuovo coronavirus durante la sua 33esima settimana di gravidanza. È stata infettata dal Covid-19 a marzo, ma neppure lei si spiega come si potuto succedere visto che era in quarantena da tempo e aveva seguito tutte le raccomandazioni per la prevenzione. Inizialmente accusava un pò di tosse e febbricola, ma le sue condizioni di salute sono peggiorate rapidamente rendendo necessario il ricovero nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale dove lavora.

Da lì in poi, la situazione si è ulteriormente complicata, e il Covid-19 ha deteriorato il suo sistema respiratorio al punto tale che i medici hanno dovuto prendere una decisione disperata: nel tentativo di salvare lei e la bimba che portava in grembo, l’hanno sottoposta al coma farmacologico e le hanno indotto il travaglio per dare ai polmoni più spazio e al suo corpo più nutrienti.

Decisione che ha reso possibile il miracolo: il 1 di aprile è nata Ava, sana e negativa al coronavirus. Anche Angela sta bene, anche se come tutte le mamme che hanno partorito durante la crisi del coronavirus, non potrà tenere la sua bimba tra le braccia fino a quando i risultati dei test non saranno negativi. “La mia piccola Ava è ancora nel reparto di terapia intensiva neonatale e non sono ancora riuscita a vederla di persona“, ha scritto Angela sul suo account Instagram alcuni giorni dopo il parto. “Mi sento come se fossi un miracolo ambulante“, ha affermato dopo esser stata dimessa.

Una pagina GoFundMe, aperta per aiutare Angela a pagare il conto dell’ospedale, ha raggiunto quasi 50.000 dollari. “Le fatture delle spese mediche sono folli e l’assicurazione sanitaria di Angela e David non copre gran parte delle spese della loro degenza ospedaliera“, si legge nella pagina. “Prego che Angela e David non debbano preoccuparsene. Qualsiasi supporto può fare molto, e se non possiamo contattarti personalmente per ringraziarti, chiediamo a Dio di benedire te e la tua famiglia “.

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