Infermiere faceva la chemio con aghi sporchi. “Ha infettato il sangue dei malati di cancro”

Un infermiere utilizzava aghi sporchi per la chemio, finendo per infettare il sangue di molti malati di cancro. Un paziente è morto, presumibilmente per l'infezione contratta. Il 16 dicembre è stata fissata la prima udienza

Infermiere faceva la chemio con aghi sporchi. “Ha infettato il sangue dei malati di cancro”

Un infermiere è stato accusato di effettuare la chemio con aghi sporchi e per questo di aver infettato il sangue di molti malati di cancro.

La denuncia è arrivata da alcuni pazienti ai quali era stato prescritto un trattamento medico specifico, che prevedeva l’installazione di un particolare impianto sottocutaneo, definito port, costituito da un catetere venoso centrale e di un piccolo dispositivo con membrana di silicone. Per queste operazioni, però, l’infermiere, Lorenzo Gargano, utilizzava degli aghi sporchi che hanno finito per infettare il sangue dei malati di cancro.

Subito dopo la denuncia gli inquirenti avevano posto sotto sequestro l’attrezzatura del laboratorio, nel quale lavorava l’infermiere incriminato. Le parti offese, secondo le prime indiscrezioni, ammonterebbero a cinquantasette, il cui sangue è stato infettato per via dell’uso da parte dell’infermiere di aghi che non erano stati disinfettati a dovere.

I port avrebbero dovuto essere puliti e disinfettati almeno mensilmente, per evitare infezioni, otturazioni, ma l’infermiere accusato non avrebbe proceduto alle operazioni di pulizia come dovuto. Le prime accuse sono arrivate nel marzo del 2013 e nel corso dei mesi ne sono arrivate delle altre da parte di pazienti che accusavano stato febbrile. Subito dopo la segnalazione il laboratorio è stato chiuso, su decisione del direttore sanitario e la stessa Asl si era impegnata a verificare di persona le condizioni di ogni singolo paziente. “Le prove non sono sufficienti a dimostrarne la colpevolezza. Siamo certamente addolorati e dispiaciuti per le sofferenze che hanno affrontato i pazienti, ma ritengo che la condotta dell’infermiere sia sempre stata improntata alla massima diligenza. Il mio assistito non ha mai fatto uso di strumentazioni, se non quelle che gli venivano fornite dalla stessa struttura sanitaria. Gargano è sempre stato ben voluto da tutti i pazienti, facendo spesso anche più di quanto gli spettava” ha dichiarato il legale dell’infermiere Gargano, l’avvocato Vincenzo Sirica.

Uno dei pazienti infettati è morto, molto probabilmente a causa dell’infezione contratta nella struttura. La prima udienza è stata fissata il 16 dicembre.

Continua a leggere su Fidelity News