Un imprenditore litiga con gli operai e spara. Stipendi arretrati probabilmente il motivo del litigio.
L’imprenditore, secondo le ricostruzioni, sarebbe stato aggredito da due dipendenti, due uomini di origini slave, Mustafà Neomedim, di 38 anni, e Avdyli Valdet, di 26, che si sarebbero recati da lui armati con una piccozza per riscuotere alcuni stipendi arretrati. L’imprenditore avrebbe, quindi, aperto il fuoco ed avrebbe così ucciso i due operai.
A chiamare i soccorsi lo stesso imprenditore, Gianluca Ciferri, che subito dopo la sparatoria ha chiamato i Carabinieri. Stando alla versione dei fatti fornita dall’imprenditore i suoi ex dipendenti lo avrebbero aggredito per ottenere il denaro. Non è ancora chiaro di che natura fosse il denaro che gli uomini reclamavano, se gli fosse dovuto per degli stipendi arretrati o per altri motivi.
Secondo quanto dichiara lo stesso imprenditore la discussione è presto degenerata in una colluttazione e, di fronte alle minacce degli uomini, l’uomo avrebbe impugnato la pistola, detenuta regolarmente, ed avrebbe sparato. Uno dei due operai è morto sul corpo, mentre l’altro è deceduto subito dopo l’arrivo in ospedale. Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi, infatti, non è stato possibile salvargli la vita.
Adesso l’imprenditore dovrà chiarire bene tutta la dinamica e la natura dei rapporti con i due uomini ma soprattutto quella del denaro che i due reclamavano e che gli è costato la vita. Una vicenda tragica, che potrebbe essere un’ulteriore conseguenza della crisi economica che spinge sempre più imprenditori a non avere liquidità necessaria per poter pagare gli stipendi dei propri operai.
Nelle prossime ore potrebbero arrivare delle novità circa questa vicende e sui retroscena che hanno portato ad una tragedia di tali dimensioni, che è costata la vita a due persone e che di certo ha rovinato anche quella di questo imprenditore, che dovrà a vita convivere con la morte di questi due uomini.