Roma, dopo il discorso di Conte lunghe file fuori dai distributori di sigarette (1 / 2)

Roma, dopo il discorso di Conte lunghe file fuori dai distributori di sigarette

Nella giornata di ieri il premier Giuseppe Conte, intorno alle 21:40, ha fatto un discorso alla Nazione, nel quale ha annunciato misure ancora più restrittive per limitare i contagi da coronavirus. A partire da oggi rimangono chiusi bar e ristoranti e altre attività commerciali che non vendono beni di prima necessità. La storia si ripete, recita un detto popolare.

È proprio così: già nei giorni scorsi, in occasione dei discorsi del Presidente del Consiglio o in occasione di articoli che anticipavano le decisioni drastiche del governo, si sono viste scene da film hollywoodiani. Supermercati presi d’assalto, lunghe file per accaparrarsi beni di prima necessità, gente che litiga per mettere nel carrello l’ultimo pezzo disponibile di un determinato prodotto.

Ieri, come detto, Conte ha annunciato che per i prossimi quindici giorni altre attività commerciali rimarranno chiuse. Molti, presi dalla fretta, hanno creduto che tra queste fossero comprese anche le tabaccherie. 15 giorni senza sigarette? Per un fumatore è più piacevole una tortura cinese. Per questo motivo i distributori automatici di “bacchette fumanti” (cit.) sono stati presi d’assalto.