Cremona: undicenne scrive una lettera alla bulla che la tormenta

Undicenne della provincia di Cremona scrive una lettera alla bulla che la tormenta, in occasione di un concorso di S. Valentino. Viene premiata sia dal quotidiano che dal prefetto di Cremona.

Cremona: undicenne scrive una lettera alla bulla che la tormenta

Il quotidiano La Provincia, in occasione di San Valentino, lancia annualmente il concorso “Scriveteci le vostre parole d’amore“. Un’undicenne della provincia di Cremona ha colto l’occasione per scrivere una lettera per la ragazza della sua città che quotidianamente a scuola la tormenta, con insulti, violenza fisica e verbale, e scritte sul banco. Spesso le augura anche la morte, ma la ragazzina non le ha mai risposto, almeno finora.

La vittima ha, infatti, approfittato dell’iniziativa per risponderle con amore: “Cara bulla, se è vero che da un lato hai cancellato in me ogni illusione del mio dorato mondo di bambina, dall’altro ti ringrazio perché mi hai dato carica e grinta. Cara bulla, volevo solo farti sapere che mai riuscirai a spegnere la mia voglia di vivere“.

La lettera ha colpito sin da subito tutti, tanto che il direttore del quotidiano Marco Bencivenga ha deciso di premiarla. Ma non solo, l’undicenne ha ricevuto un ulteriore riconoscimento dal Prefetto di Cremona, Vito Danilo Gagliardi, che l’ha voluta incontrare personalmente e ha deciso di rendere pubblica la sua lettera.

Il prefetto Gagliardi ritiene che l’undicenne sia un esempio eccezionale: ha dimostrato una grande determinazione e nobiltà d’animo. Ed aggiunge che la ragazza ha avuto un coraggio da considerarsi doppio, sia perché ha dichiarato quello che gli è accaduto, sia perché è stata in grado di perdonare.

Gli apprezzamenti non finiscono qui: parole di stima arrivano anche dal sindaco di Soncino, che considera la ragazza un esempio per tutti, mentre il vicesindaco e il provveditore si dichiarano orgogliosi di lei ed aggiungono che la scuola deve essere sempre in prima linea nella lotta al bullismo.

Infine, anche la mamma dell’undicenne si dichiara molto orgogliosa, e ritiene che la figlia si sia tolta un grosso peso dato che le continue violenze stavano diventando una vera e propria persecuzione. Aggiunge che la scuola ha fatto il suo dovere, quindi si sentono tutelate e, con queste dimostrazioni di affetto, ancora di più.

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