Al CES 2020 di Las Vegas, i computer ed i notebook hanno ottenuto una buona visibilità, soprattutto per la potenza messa in campo. Tuttavia, alcune creazioni viste tra gli stand della fiera americana hanno impressionato anche per l’originalità delle soluzioni proposte, molto versatili, in grado di adattarsi a vari contesti ed esigenze, evidenziando spesso dei trend comuni.
Dall’americana DELL, che a Las Vegas pure ha portato notebook e display premium, arrivano diversi concept importanti. Già detto dell’Alienware UFO, anche altri prototipi non hanno suscitato minori sorprese tra il pubblico della fiera: partendo dal Concept Ori, in un design funzionale che ricorda il ThinkPad X1 Fold di Lenovo, ci si trova al cospetto di un tablet con diagonale da 13 pollici, per leggere gli articoli, che può essere piegato a metà, per duplicare un contenuto, lavorare in multi-tasking con programmi diversi (uno per porzione del monitor), o per visualizzare sulla metà bassa una tastiera virtuale (sì da farne un portatile). Nel caso del Concept Duet, invece, si hanno due display touch, con supporto al pennino capacitivo, da 13.4 pollici, uniti assieme come nei recenti Microsoft Surface Neo e Duo o, prima ancora, nell’Acer Iconia 6120 (comparso fugacemente nel lontanissimo 2011), in modo da poter estendere lo stesso contenuto su ambedue, usarne uno per visualizzare elementi aggiuntivi del primo o una tastiera virtuale (benché ad ambedue sia affiancabile una tastiera fisica Bluetooth).
Anche Intel sembra essere rimasta affascinata dal formato pieghevole, vista la presentazione del concept Horseshoe Bend, rappresentato da un tablet con pannello OLED flessibile da 17 pollici, touch e con risoluzione 4K, che può essere usato in tutta la sua lunghezza, appoggiato al kickstand posteriore, per leggere o, in tandem con una tastiera esterna, programmare mentre, piegato più o meno a metà, diventa un notebook con display da 12 pollici e tastiera virtuale poco sotto: ad animarlo concorrono, lato software, Windows 10 e, quanto ad hardware, i processori Tiger Lake annunciati dal chipmaker americano sempre in quel di Las Vegas. Insieme al prodotto in questione, da Santa Clara è arrivato anche il non definitivo computer compatto (5 litri di volume) NUC 9 Extreme (Ghost Canyon), animato dalla serie H per portatili dei processori (anche i9) di casa, e da schede grafiche per computer normali che, rispetto al precedente NUC 8 (Hades Canyon) mostra un approccio modulare, che permette di sostituire varie componenti (tra cui lo stesso CPU).
In mezzo a tanti concept, anche qualche prodotto definitivo ha meritato i consensi dei visitatori, per il proprio approccio innovativo. È il caso dell’MEG Aegis Ti5 della taiwanese MSI, singolare sia nel design che nella progettazione interna. Tipico computer da gaming, Il MEG Aegis Ti5 monterà, in quel di Giugno, processori e schede grafiche di 10a generazione, con vari setting che culmineranno nella GPU GeForce RTX 2080 di Nvidia e nei processori Intel Core i9, con RAM (tipo DDR4-2666) sino a 128 GB, e storage anche triplo (un hdd meccanico da 3.5”, un SSD con interfaccia M.2, due SSD con interfaccia SATA).
Esteticamente, il computer in oggetto ha la forma della testa di un robot, col tettuccio che ospita le principali porte (due jack da 3.5 mm, alcune porte USB, il pulsante power), un paio di alette laterali estraibili a destra in qualità di poggia cuffie, ed un frontale dominato da un da una manopola (utile per innestare una game mode a favore dei giochi installati, o per regolare l’illuminazione LED Mystic Light) al cui interno alberga un piccolo OLED (per le info sul funzionamento del terminale): l’interno, invece, onde agevolare il sistema di dissipazione Silent Storm Cooling 4 nella circolazione dell’aria e nel contenimento della rumorosità delle ventole, è strutturato secondo 4 alloggiamenti divisi, con quello basso per l’alimentazione, quello alto per lo storage, e quelli intermedi per processore (a sinistra) e scheda grafica (a destra).