WhatsApp, almeno durante la due giorni del 25 e 26 Dicembre, non ha conosciuto grandi novità, a parte un doveroso alert che giunge dall’India a proposito di una pericolosa truffa condotta lungo le vie digitali dell’app in verde, ed alcune indiscrezioni giunte da una nota crew di leakers molto attenti nell’anticipare le novità delle app.
La prima novità whatsuppiana di questo post Santo Stefano riguarda una funzionalità che, apparsa per la prima volta nella beta 2.19.275 di WhatsApp per Android, afferiva all’autocancellazione dei messaggi, all’insegna di una feature di ruolo su Snapchat e testata anche da Instagram. Tale feature, in seguito (nella release 2.19.348 beta per Android e nelle beta 2.20.10.23 e 2.20.10.24 per iOS) ha guadagnato delle opzioni aggiuntive in termini di limiti temporali oltre i quali i messaggi sarebbero scomparsi ma, soprattutto, ha cambiato nome, con il nuovo “Elimina messaggi” che perdeva ogni riferimento alle chat individuali.
Secondo i leaker di WABetaInfo, ciò non è stato casuale perché anche gli ultimi cambiamenti a tale funzionalità sembrano procedere nell’ordine di offrire agli amministratori dei gruppi (che possono attivarlo o meno) un modo in più per fare ordine nelle loro concitate chat collettive, magari facendo sparire – con relativi benefici in termini di storage locale risparmiato – alcuni messaggi troppo datati (o datati oltre un certo range temporale).
Sempre dai leaker di WABetaInfo arriva anche un’indiscrezione relativa alla modalità scura della nota chat app, da innescare per il risparmio energetico (sui display AMOLED) ed il riposo degli occhi. A quanto pare, anche se su Android i lavori sarebbero più avanzati, tanto che sono emersi alcuni trucchetti per far scattare il dark theme, su iOS il gap (rappresentato dalla mancata copertura in alcune aree, come alcune info di contatto, la cella di aggiornamento dello Stato, quelle nella sezione di backup o della lista contatti, etc) è un qualcosa che potrebbe facilmente essere colmato, in circa “15 minuti” di lavoro.
Infine un allarme in tema WhatsApp, lanciato da alcuni commissariati di polizia indiana, volti a mettere in guardia gli utenti della celebre messaggistica istantanea contro alcune truffe perpetuate per suo tramite.
Secondo le locali forze dell’ordine, molti utenti che avevano messo in vendita degli oggetti sono stati contattati tramite WhatsApp con la richiesta degli estremi del conto corrente a cui effettuare il pagamento, ricevendo in chat – come risposta – un codice QR da scansionare: quest’ultima prassi, però, dava il là, assieme all’inserimento di un PIN, all’autorizzazione verso il prelievo di danaro dal conto corrente della vittima.