Il procuratore Nicola Gratteri è stato protagonista di un’intervista a “Sky tg 24” e ha confessato le proprie paure. Ha ricordato un evento capitato alla fine degli anni ottanta, quando ha subito delle pesanti minacce. Queste sono le dichiarazioni del magistrato che ha parlando della sua convivenza con la paura affermando: “Certo che ho paura, ma la cosa importante è addomesticare la paura, parlare con la morte, per ragionarci, così non si perde il controllo della situazione”.
Il procuratore si è espresso in merito alle minacce di morte subite e ha rivelato quanto successogli nel 1989. Gratteri ha spiegato che aveva già ricevuto delle minacce di morte, attraverso queste parole che non lasciano alcun dubbio: “Ho fatto una scelta nel 1989, quando hanno sparato a casa della mia fidanzata”.
Le parole del procuratore di Catanzaro
Ha continuato dicendo che, in quella circostanza, chiamarono la fidanzata dicendole che avrebbe sposato un uomo morto. Nicola Gratteri ha fatto notare che, nel corso di questi anni, ha subito delle critiche continue riuscendo a evitare molti attentati. Nonostante ciò, il magistrato si è detto sicuro di fare la scelta giusta proseguendo il proprio lavoro al servizio dello stato.
Ha voluto sottolineare il suo forte impegno volto alla legalità, così come dei suoi colleghi e delle altre forze dell’ordine dicendo: “Abbiamo un alto senso dello stato”. Nel corso della chiacchierata con Maria Latella, Nicola Gratteri ha risposto alla domanda riguardante la sua possibile carica come ministro della giustizia e cosa avrebbe fatto.
Il procuratore ha affermato: “Se avessi fatto il ministro della giustizia, avrei sicuramente smontato e rimontato quello che ritengo non funzioni in Italia”. Allo stesso tempo, si è detto contento di essere per il momento il Procuratore di Catanzaro e, riguardo alla prescrizione, ha detto: “Facciamola partire, in Italia si fanno solo provvedimenti emergenziali”.