Il 28 luglio del 2013, a Massa Carrara, Marco Loiola – 40enne – uccise la ex-moglie Cristina Biagi, di 38 anni, sparandole all’interno del ristorante dove lavorava e poi si suicidò. Ma, prima di accanirsi contro la moglie, si diresse dall’uomo che credeva essere il suo amante e lo ferì gravemente con dei colpi di pistola.
L’uomo, sopravvissuto all’aggressione, ha ricevuto un assegno di invalidità dall’INPS. Ora, ad anni di distanza, l’INPS invia alle due figlie rimaste orfane di entrambi i genitori una richiesta di pagamento di 124 mila euro come rimborso per le spese sostenute dall’ente per l’indennità di malattia e di invalidità versato all’uomo. Le due bambine, in quanto uniche eredi dell’uomo che sparò, per legge sono tenute a versare tale somma.
Secondo l’avvocato delle bambine e della famiglia Biagi, Francesca Galloni, la richiesta dell’INPS è legittima ma anche immorale. Se Loiola fosse ancora in vita, l’INPS avrebbe chiesto a lui il pagamento della somma. La legge prevede che in questi casi ci si può rifare sugli eredi. Le bambine, alla morte del padre, hanno ereditato una casa, il cui valore di vendita non è in grado di coprire l’ammontare richiesto, ed una pensione che gli viene versata dall’INPS e che il nonno accantona per il futuro delle bambine. L’avvocato specifica che la legge prevede il recupero coattivo di tale somma.
L’avvocato delle due orfane ha chiesto un incontro con l’INPS con la speranza che, valutata la situazione, rinunci alla richiesta o almeno che si arrivi a concordare una cifra inferiore con un pagamento dilazionato, considerando che le due bambine sono vittime di femminicidio. Ma, da tale incontro, non si è ottenuto nulla.
La richiesta di aiuto a Mattarella
Lo zio delle due ragazzine, Alessio Biagi, ha deciso di pubblicare un post su Facebook firmato da lui e dai nonni in cui spiega tutto l’accaduto e chiede al Capo di Stato Sergio Matterella un aiuto, dicendo “vicenda legale ma umanamente orribile, questa è la nostra battaglia“. Lo zio sottolinea che spesso si dimentica ciò che queste tragedie lasciano ai figli delle vittime, spesso minorenni ed affidati alle cure dei parenti con il compito di crescerle, educarle ed arginare con tutto l’amore possibile un vuoto ed un dolore impossibile da colmare.
Lo zio dice: “Nel nostro caso alla già tremenda situazione si è aggiunta una richiesta di risarcimento con una cifra mostruosa per evitare un procedimento giudiziario. Abbiamo deciso di rendere pubblica la situazione per sensibilizzare l’Italia!“. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, venuto a conoscenza della situazione, ha immediatamente chiesto al vice presidente della Camera, Mara Carfagna, di intervenire e contattare immediatamente il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, poiché ritiene che “tale richiesta, se pure legittima, la ritengo una grave ingiustizia ed un ulteriore sofferenza inflitta alle due ragazzine già travolte da un immane tragedia“.
Il presidente dell’INPS, dopo l’intervento di Mattarella e di Mara Carfagna, ha fatto sapere che il procedimento è stato del tutto legale e che comunque non vi sarà mai il tentativo di un recupero coatto della somma dovuta, né un procedimento giudiziario.