Twitter, la piattaforma co-fondata dall’attuale CEO Jack Dorsey, ha messo in campo – negli ultimi tempi – corposi cambiamenti, con modifiche alla policy volte a proibire le pubblicità politiche, ad arginare il fenomeno dei video deepfake, senza contare il rilascio sperimentale di una nuova dark mode per Android, e la facoltà (soggetta ad attivazione a partire dal 13 Novembre) di seguire direttamente gli argomenti. A tali novità se n’è appena aggiunta un’altra, decisamente rivoluzionaria.
Il microblog del canarino azzurro, come confermato da The Verge e da 9to5mac, ed ammesso dalla stessa piattaforma social, ha avviato la sperimentazione, per ora circoscritta a pochi utenti selezionati, di una funzionalità che permetterà la programmazione dei post: la funzione in questione, sino a poco tempo fa, in effetti, era mancante, con la conseguenza che gli utenti interessati dovevano far ricorso a servizi di terze parti, come Buffer, TweetDeek, od Hootsuite, per poter calendarizzare i propri interventi cinguettanti.
Con la feature in fase di collaudo, invece, sarà possibile schedulizzare, per esempio, l’uscita di una notizia o l’annuncio d’un prodotto ad un orario preciso, senza dover essere in quel momento fisicamente davanti al computer: il tutto ottemperando ad una prassi da seguire alquanto semplice, secondo la quale sarà sufficiente recarsi sul sito web di Twitter, procedere come di consueto alla creazione di un tweet e, alla fine, cliccare sull’icona dei tre puntini in calce a sinistra.
A quel punto, si paleserà la voce “Programma un Tweet“, con relativa miniatura del calendario, e ci si troverà all’interno di un form pop-up al cui interno andranno compilate alcune voci: tra queste, vi saranno quelle relative alla data e all’ora, con annessa conferma del fuso orario nel quale ci si trova, e l’elenco sottostante dei tweet già programmati, ovviamente ancora revocabili sino a poco prima del definitivo invio. Terminato il setting, il flow degli step si concluderà con l’evocativo pulsante “Programma”. Ovviamente, come sempre nel caso dei test funzionali, è ben difficile ipotizzare se e quando tale feature verrà messa a disposizione di tutti, utenti mobili compresi.