Come da calendario, BBK Electronics ha tenuto un evento in Cina, nelle prime ore della giornata, per presentare il nuovo top di gamma della serie Reno, l’Oppo Reno Ace che, pur perdendo l’iconica selfiecamera a pinna di squalo del fratello Reno 10X Zoom, bada al sodo, annoverando diverse specifiche di sostanza per ambire ai vertici della categoria smartphonica.
Tenute insieme da un frame laterale in alluminio, l’Oppo Reno Ace (161 x 75.7 x 8.7mm, per 200 grammi) mette in campo per la sua scocca due placche di vetro, con quella anteriore protetta da un vetro Gorilla Glass 6 e quella posteriore redatta nelle tonalità blu e viola.
Uno degli elementi peculiari dell’Oppo Reno Ace è senza dubbio il display, per giunta comprensivo di uno scanner ottico sottostante, di terza generazione: il pannello AMOLED HDR da 20:9 scelto, infatti, è un FullHD+ (396 PPI) da 6.5 pollici decisamente fluido (90 Hz di refresh rate) e responsivo al tocco (135 Hz di touch sampling), ma anche capace di garantire un’ottima resa visiva, grazie agli ampi vapori di contrasto (2000000:1), luminosità (1.000 nits di picco), fedeltà (delta E=3) e copertura cromatica (100% sulla scala DCI-P3). Sempre in ottica di coinvolgimento multimediale, rispondono presente all’appello sia un jack da 3.5 mm con Radio FM che, soprattutto, una coppia di speaker stereo ottimizzati Dolby Atmos.
La selfiecamera ospitata dal notch a V è un modulo grandangolare (obiettivo da 26 mm) da 16 megapixel (f/2.0) attrezzato per i video FullHD@30fps mentre, sul retro, centralmente (col Flash dual LED di lato), è schierato il semaforo verticale della tetracamera. Quest’ultima, capace di spingersi sino al 4K@60 fps nella registrazione dei video, comprende un sensore da 48 (Sony IMX586 con pixel binning, f/1.79, messa a fuoco fasica, stabilizzazione ottica), un teleobiettivo da 13 (f/2.4, con zoom ibrido 5x e digitale 20x), un ultragrandangolare (116°, obiettivo da 13 mm, con pixel grandi 1.4 micron) da 8 (f/2.2), ed un monocromatico da 2 megapixel (f/2.4) adibito alla profondità di campo.
Tra gli elementi evidenziati in sede di presentazione del Reno Ace, Oppo non ha mancato di sottolineare le tecnologie ruotanti attorno alla batteria da 4.000 mAh (suddivisa in due da 2.000) che, nello specifico, supporta, tramite Type-C e con il caricatore proprietario, lo standard Super VOOC 2.0 (garantita la retrocompatibilità con VOOC e Super VOOC) che, con i suoi 65W, ripristina tutta l’energia in mezz’ora, guadagnando altre 2 ore di funzionamento dopo appena 5 minuti di rabbocco. In più, avendo sotto mano un caricatore generico, sarà comunque possibile beneficiare del Quick Charge Qualcomm da 18W, e del Power Delivery da porta USB Type-C (presente nel device assieme al Dual SIM con 4G VoLTE, al Wi-Fi ac dual band, al Bluetooth 5.0, al modulo NFC, ed al GPS con A-GPS/Glonass/BeiDou).
Ovviamente, trattandosi d’un top gamma, l’Oppo Reno Ace non poteva certo toppare nella potenza di calcolo, privata dei bollenti spiriti dalla presenza di una vapor chamber e dall’impiego di fibra di carbonio e grafite per la dissipazione termica, qui affidata alla coppia costituita dal processore octacore overcloccato Snapdragon 855+ e dalla GPU Adreno 640.
Le memorie interne si combinano in tre configurazioni, con i 12 GB di RAM (LPDDR4X) appannaggio solo della versione premium (485 euro, o 3.799 yuan) con 256 GB di storage (UFS 3.0, non espandibile), mentre il taglio da 8 GB di memoria volatile è disponibile – oltre che con i 256 GB (pressappoco 434 euro, o 3.399 yuan) – anche in tandem con 128 GB (circa 408 euro, o 3.199 yuan).
Animato da Android 9 sotto interfaccia ColorOS 6.1, l’Oppo Reno Ace sarà disponibile anche nella Mobile Suit Gundam che, oltre ad accessori celebrativi (es. una cover, il gamepad C1 con vibrazione 4D, un avatar tridimensionale) dei 40 anni del mitico mecha disegnato da Yoshiyuki Tomino e Hajime Yatate, presenta particolari finiture blu e rosso sul retro con – all’interno – la combinazione mnemonica da 8+256 GB (circa 458 euro, o 3.599 yuan).