Stromboli, panico per la nuova esplosione: colonna di fumo visibile a distanza

La forte esplosione dello Stromboli, avvenuta alle 12.17, è stata sentita in tutto l’arcipelago delle Eolie. Il vulcano eruttando ha coperto nuovamente le case di cenere e fatto scappare i turisti dalla spiaggia.

Stromboli, panico per la nuova esplosione: colonna di fumo visibile a distanza

Era passato da poco mezzogiorno, quando si è sentita una forte esplosione che ha fatto sentire il suo rombo in tutto l’arcipelago. Subito dopo si è alzata una colonna di fumo, tanto alta che tutte le isole potevano vederla: il vulcano Stromboli è tornato ad eruttare.

Lapilli e ceneri piovevano sulle case e sulla spiaggia, le sirene anti-tsunami sono state attivate e in fretta i turisti hanno lasciato la spiaggia ma tutto, si dice, è sotto controllo: nessun danno e nessun ferito, solo qualche principio d’incendio al lato Ginostra del Vulcano. Gli aliscafi diretti all’isola di Stromboli, per precauzione, si sono fermati a Panarea.

La parola degli esperti

L‘Ingv ha descritto l’esplosione di oggi, 28 agosto 2019, con queste parole: “Alle 12.17 c’è stata una forte esplosione nella zona sommitale del vulcano con un flusso piroclastico che si è espanso in mare“.  I dati sono ancora allo studio, e appena possibile si saprà se l’esplosione sia paragonabile a quella del 3 luglio: nel frattempo, è stato dichiarato che al momento non vengono segnalati danni.

Proprio nei giorni scorsi, Eugenio Privitera, direttore dell’osservatorio etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), aveva riferito che il vulcano aveva avuto delle “piccole colate laviche per trabocco sulla parte medio-alta della sciara del fuoco”, cui erano seguite piccole frane con alcuni blocchi incandescenti che erano rotolati in mare.

Tali manifestazioni, ‘chiamate parossistiche‘, possono avvenire in maniera sporadica e non prevedibile. Pare che una “piccola deformazione del suolo” sia caratteristica di queste esplosioni, ma la si nota solo dopo: può essere che in futuro divenga “un precursore utile, anche se per una brevissima allerta”, ha spiegato l’esperto.

Il 3 luglio scorso lo stesso vulcano Stromboli aveva seminato il panico in tutta l’isola. Due colate improvvise scese dalla Sciara e dirette a mare hanno travolto e ucciso il 35enne Massimo Imbesi, che con un amico si trovava in un sentiero percorribile senza guida, a Punta dei Corvi, per un’escursione.

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