Questa mattina, verso le 11.00, una donna è morta soffocata mangiando un panino: Eleonora Vacca si trovava a Cagliari in via Quirra, nel mercato rionale secondo in termini di grandezza allo storico di San Benedetto, dove operano un centinaio di concessionari, quando ha deciso di mangiare un panino al latte.
Qualcosa però è andato storto: il bolo di cibo che si era formato ha probabilmente ostruito le vie respiratorie, impedendole drammaticamente di respirare. Pochi secondi dopo è svenuta, cadendo a terra, di fronte ad una sua parente ed a decine di persone che, all’inizio, hanno pensato si trattasse di una crisi convulsiva.
I soccorsi tempestivi
Immediati i soccorsi dei mercanti e, successivamente, in breve tempo, anche l’arrivo del personale sanitario del 118 con un’ambulanza medicalizzata che ha tentato per più di venti minuti di salvarla, anche tramite i dispositivi medici.
Purtroppo però, Eleonora era già in arresto cardiaco e per lei non c’è stato nulla da fare. La donna aveva cinquantasette anni ed era di Pirri, comune nordoccidentale di Cagliari: la salma è stata consegnata ai suoi familiari, in seguito ai controlli da parte dei carabinieri del Comando Stazione di Pirri, giunti sul posto in seguito alla segnalazione dei soccorritori.
L’importanza della chiamata al 118
Tragedie come queste purtroppo sono già accadute altre volte: Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società Italiana Sistema, a tal proposito aveva rilasciato all’ANSA già l’anno scorso un vademecum per evitare che drammi come questi potessero tragicamente continuare ad accadere. Il medico sottolineava, tra le altre cose, anche l’importanza di chiamare il 118 immediatamente, per garantire l’arrivo tempestivo del personale sanitario.
Durante l’attesa dei mezzi di soccorso, inoltre raccomandava subito di effettuare le prime manovre salvavita, sotto la guida telefonica degli operatori della Centrale Operativa, mantenendo il telefono in modalità viva voce. I tentativi di salvataggio non professionali, invece, la maggior parte delle volte, peggiorano solamente la situazione, come in quei casi in cui si infilano le dita in gola nel disperato intento di riuscire ad afferrare il corpo estraneo, portando invece molto spesso ad una controproducente pressione ancora più profonda dell’ostruzione.
Il Dottor Balzanelli, inoltre, spiegava che sono sufficienti tre-quattro minuti di mancanza di ossigeno cerebrale per portare alla morte, per cui diventano di fondamentale importanza le compressioni toraciche del massaggio cardiaco da praticare sul posto, evitando di trasportare inutilmente la vittima.