Entro dicembre l’Isis potrebbe riproporre nuovi attacchi terroristici. L’allarme è contenuto in un rapporto dell’Onu che ha per riferimento i dati dei servizi di intelligence messi a disposizione da tutti i paesi membri.
Secondo questo rapporto potrebbero esserci ancora 30.000 foreign fighter vivi, tutti pronti all’azione in una qualsiasi parte del mondo.
Europa ad alto rischio
L’ipotesi che l’Isis, entro fine anno, possa entrare in azione è derivata dal rapporto dell’Onu che, messi insieme i dati dei servizi di intelligence di tutti i Paesi membri afferma che “ci sono 30.000 foreign fighter che potrebbero essere ancora vivi e pronti all’azione in tutto il mondo” si legge direttamente nel sito dell’Ansa.
Il documento Onu riferisce anche che questi 30mila combattenti molto probabilmente si divideranno nei vari gruppi “alcuni potrebbero unirsi ad Al Qaeda o ad altre sigle terroristiche che potrebbero emergere. Altri diventeranno leader o radicalizzatori” scrive tgcom24.mediaset.it. Anche se il Califfato, a livello geografico, ha cessato di esistere, sono ancora presenti i motivi che lo avevano costituito, per questo motivo l’estremismo islamico non si indebolirà tanto facilmente.
L’Europa è ad alto rischio, segnalata tra gli obiettivi terroristici possibili. Il calcolo viene fatto sui 6mila cittadini europei che avevano scelto di unirsi all’Isis in Iraq e in Siria, di questi un terzo è stato ucciso, un terzo è prigioniero, un ultimo terzo ha fatto perdere le sue tracce. Si teme che questi 2mila siano tornati in Europa, pronti ad attaccare.
Secondo il rapporto dell’Onu, l’Isis accede a fondi del Califfato, tra i 50 e i 300 milioni di dollari, e li sta usando per la propaganda al fine di “mantenere alta la reputazione del gruppo come principale ‘brand’ terroristico globale” si legge nel sito tgcom24.mediaset.it. Si teme che appena l’Isis avrà l’opportunità di dirigere e facilitare gli attacchi internazionali, entrerà in azione. Probabilmente prima di fine 2019.