L’idea di questa protesta è nata dalla mente di due ragazze di Torino, Nicoletta Nobile e Giulia Trivero, che si sono sentite chiamate in causa quando Carola Rackete, la comandante della Sea Watch che è stata al centro della cronaca italiana per giorni, è finita nuovamente nel mirino dei giornalisti, questa volta per essersi presentata in procura, ad Agrigento, vestita con una t-shirt sotto la quale non portava il reggiseno.
In particolare, a far indignare le donne è stato l’articolo pubblicato su Libero, dal titolo “Sea Watch, Carola Rackete senza reggiseno in Procura: sfrontatezza senza limite, il dettaglio sfuggito a molti“. La loro proposta è stata quella di avere una giornata in cui affermare il diritto di non indossare il reggiseno, senza per questo essere prese meno sul serio. Tutte le iniziative sono visibili sulla pagina Facebook dell’evento nato con il nome di freenipplesday.
Le promotrici dell’evento hanno commentato: “Rivendichiamo la necessità di un dibattito fondato su argomenti concreti e contestualmente denunciamo l’ennesimo atto di prevaricazione sul corpo femminile”. La manifestazione ha voluto portare il messaggio che il corpo delle donne appartiene solamente a loro e per il proprio modo di vestire non devono di sicuro essere offese o criticate dalla parte maschile della popolazione.
Mettere o no il reggiseno è una scelta personale che non ha nulla di scandaloso o contestabile. L’evento non ha avuto luogo in una location specifica, in modo tale da permettere a più persone possibile, donne ma anche uomini, tramite il loro sostegno, di partecipare.
La risposta del ministro dell’interno Salvini, non ha tardato ad arrivare; il ministro ha dichiarato che “a sinistra siamo passati da una statura morale come quella di Enrico Berlinguer a una teppistella tedesca per solidarietà alla quale si va in giro senza reggiseno. Povera sinistra, ma come siete ridotti?”. Ha poi concluso sostenendo che ognuno è libero di fare quello che vuole e che non è questione di cui si occuperà il ministro dell’Interno.