Internet Explorer è il primo browser per eccellenza che ha consentito agli utenti di tutto il mondo di cercare informazioni, foto, video sulle proprie passioni, o in generale navigare sul world wide web come passatempo, per lavoro o per studio. Nonostante sia difficile da credere, sono ancora tante le aziende che utilizzano il browser Internet Explorer un po’ per abitudine, ma anche perché, nonostante sia obsoleto dal punto di vista degli sviluppi, supporta ancora le vecchie web app.
Microsoft, però, sta chiedendo recentemente agli utenti di smettere di utilizzare il programma e di spostarsi verso uno più moderno e sofisticato: ce ne sono tanti, come Google Chrome, Mozilla Firefox, Opera, e tanti altri.
Perché Microsoft consiglia di non usare Internet Explorer?
L’esperto di sicurezza informatica di Microsoft, Chris Jackson, sostiene sul blog aziendale che continuando a usare Internet Explorer non si faccia altro che contribuire a far aumentare il cosiddetto debito tecnico delle società. Con questo termine si indica il fatto che, in pratica, vanno ad aggiungersi ulteriori costi aggiuntivi perché si seleziona un’opzione più comoda al momento, e non una che dia vantaggi a lungo termine.
Gli sviluppatori che creano una pagina web con Internet Explorer 6 o superiore utilizzano delle implementazioni che risalgono al 1999. Lo sviluppo del browser è terminato 3 anni fa e, nel frattempo, è stato lanciato Edge sui nuovi Windows, sebbene non abbia riscosso molto successo. Explorer andrebbe utilizzato solo quando è necessaria una retrocompatibilità con software particolari, perché i rischi legati al non aggiornamento a software recenti sono tanti ed elevati.
Sul computer, dunque, andrebbero tenuti installati entrambi i browser, e utilizzato come predefinito quello più moderno. Edge, al momento, non è compatibile né con Windows 7, né con l’8. Dunque, Microsoft rilascerà una beta in cui sarà sviluppata una versione di Edge basata su Chromium, indipendente dal sistema operativo: di conseguenza, sarà disponibile anche sui due sistemi operativi sopracitati.