Cuore artificiale salva la vita di un bimbo di 15 mesi: “Lui e la mamma Nunzia sono nati guerrieri” (1 / 2)

Cuore artificiale salva la vita di un bimbo di 15 mesi: “Lui e la mamma Nunzia sono nati guerrieri”

Ha solo 15 mesi, buona parte dei quali li ha passati in un ospedale a oltre 900 chilometri di distanza da casa. La storia del piccolo Ayrton Ethan, un bimbo di Matera affetto da una rara malattia, è una di quelle in grado di toccare anche i cuori più duri.
Insieme al bimbo, in questi mesi lunghi e difficili, c’è sempre stata mamma Nunzia. Il papà e i quattro fratelli più grandi sono, invece, dovuti rimanere a Matera, anche se hanno sempre fatto avanti e indietro pur di stargli accanto.  A salvargli la vita sono stati i medici dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo

Per il piccolo Ayrton Ethan sembrava non esserci più nulla da fare, ma il trapianto del cuore artificiale è riuscito alla perfezione e in questi ultimi mesi la convalescenza sembra aver dato esiti positivi.
Mamma Nunzia ha raccontato la storia del figlio attraverso le pagine dell’Eco di Bergamo: “Alla nascita non presentava alcun probleme e dopo due mesi era cresciuto regolarmente. Ma a un certo punto aveva smesso di fare pipì. Temevamo fosse un’infezione.. Invece dopo abbiamo scoperto che il suo cuore era troppo grande rispetto al resto dell’organismo.”

Il cardiologo ci suggerì di andare subito all’ospedale di Bari, dove c’erano medici e macchinari idonei a curarlo: era il 15 dicembre 2017, da allora non sono più tornata a Matera“.
Come è facilmente immaginabile, per seguire il bimbo la famiglia e la mamma Nunzia, che fino a quel momento aveva lavorato come istruttrice di nuoto per disabili e segretaria d’azienda, hanno dovuto rinunciare a tante cose. La madre ha dovuto lasciare il lavoro per stare con lui 24 ore su 24.