Twitter, la piattaforma di microblogging del canarino azzurro, nel corso delle ultime ore, ha messo in cantiere svariati test pubblici, più o meno diffusi, che – oltre a rivoluzionarne l’interfaccia pubblica accessibile via web – ne hanno anche incrementato la trasparenza nelle discussioni particolarmente vivaci e prolungate.
Non è trascorso molto, poche ore in pratica, da quando Twitter ha avviato un test pubblico relativo alla sua nuova interfaccia pet il web che va ad avvicinare la medesima all’esperienza semplificata già disponibile nelle applicazioni della piattaforma: con il rinnovato layout, si passa da 3 a 2 colonne, con una disposizione dei blocchi e dei moduli più ottimizzata, un più celere accesso alle emoji, e le opzioni in calce a ogni post (per aggiungerne uno ai propri preferiti dell’archivio personale, condividerne il link permanente, o inviarlo come messaggio privato) che risultano collocate in modo più intuitivo dove ci si aspetterebbe di trovarle.
Purtroppo, manca ancora la funzionalitò “Edit“, per la modifica dei post che presentino qualche refuso perché, come ebbe a dire lo stesso CEO del canarino azzurro, Jack Dorsey, in quel di Novembre, si devono evitare usi distorti che possano sottrarre informazioni rilevanti per il pubblico.
In ogni caso, anche nelle ultime ore, non sono mancate delle novità aggiuntive, pervenute all’attenzione pubblica grazie a molteplici segnalazioni online. Il riferimento, in tal caso, corre verso un’iniziativa, per ora in fase di test presso un ristretto numero di utenti Android (es. sulle versioni 7.79 e 7.81) e iOS, relativa allo smascheramento – nel corso delle conversazioni – degli impostori, attraverso un’etichetta denominata “Original tweeter“.
Grazie al nuovo strumento, che potrebbe essere sbarcato a disposizione di alcuni utenti previa attivazione da server remoto, nel seguire una lunga discussione non sarà necessario risalire alla sua origine per capire chi l’abbia avviata, dato che l’etichetta in questione campeggerà sotto ogni intervento del suo iniziatore.
L’esperimento, poi confermato a TechCrunch dalla stessa piattaforma Twitter, ha anche lo scopo di evidenziare gli interventi più significativi o le risposte più rilevanti, come quelle dell’autore del post, e di smascherare (al pari della introdotta spunta blu di verifica degli account) coloro che, come spesso accaduto a Elon Musk, si fanno passare per altri, con una piccola modifica del proprio nome pubblico.