Trump: “Inviamo un forte messaggio, giratevi e tornatevene a casa” (1 / 2)

Trump: “Inviamo un forte messaggio, giratevi e tornatevene a casa”

In tutto il mondo sono ore decisamente calde. Tra Russia e Ucraina si rischia la guerra. In Europa, a Parigi i giubbetti gialli mettono a ferro e fuoco la capitale francese chiedendo le dimissioni di Macron; l’Italia si scontra (a parole) con i vertici dell’Unione Europea sulla manovra economica; in Argentina la finale di Copa Libertadores viene rimandata (o forse annullata?) perché alcuni tifosi del River distruggono a sassate l’autobus con a bordo i giocatori del Boca.

Anche negli Stati Uniti d’America, più precisamente al confine con il Messico, la situazione è quasi fuori controllo. Un numero sempre crescente di migranti sta provando ad entrare nel paese più ricco del Mondo. Si tratta di persone che vengono da diversi paesi dell’America Latina, in fuga da situazioni difficili. Il problema principale, per i migranti, è che il presidente degli USA non li vuole a casa sua.

Chi ha seguito la campagna elettorale a stelle e strisce lo sa: uno dei cavalli di battaglia di Donald Trump è stata la “difesa dei confini”. Molti ricorderanno la promessa della costruzione di un muro al confine con il Messico. Per il momento un muro vero e proprio non c’è, ma a fare muro ci sta pensando la polizia americana, impegnata ad allontanare dalla California quelle che sono state definite “carovane” di migranti.