Ikea, padre e figlia finiscono in prigione per quattro barattoli. Accusati di ‘furto organizzato’ (1 / 2)

Ikea, padre e figlia finiscono in prigione per quattro barattoli. Accusati di ‘furto organizzato’

Ikea. Un luogo che piace a molti, sia per l’atmosfera nordica che si respira all’interno dei tanti negozi della catena sparsi per l’Italia sia perché, diciamolo senza peli sulla lingua, si spende poco. Ma a volte anche da Ikea si possono vivere delle disavventure che portano perfino all’arresto e all’incarcerazione. Carcere? Sembra incredibile ma è vero. Lo sanno bene Emilie Guzzo e suo padre, due francesi che questo lunedì hanno avuto una disavventura per colpa di alcuni prodotti Ikea.

A raccontare la storia è stata la ragazza, Emilie, su Twitter. “Lunedì scorso sono andata da Ikea con mio padre a comprare dei barattoli di vetro che abbiamo visto online. Ne abbiamo presi quattro che erano chiusi con un coperchio. Andiamo alla cassa automatica per pochi articoli e passo lo scanner su quelli che ho comprato io e poi su quelli di mio padre tra cui i quattro barattoli. Usciamo dalla cassa e l’addetto alla sicurezza ci ferma, dicendo che abbiamo passato male lo scanner sui barattoli”.

L’addetto alla sicurezza aveva ragione: c’era un prezzo sul coperchio e un altro sul barattolo. Emilie si scusa: “Non me ne ero accorta, è colpa mia, li ho presi assieme e non ho avuto l’accortezza di controllare. Una distrazione che può capitare a chiunque”. Allora i due chiedono di pagare la differenza e di andare via. Ma l’agente chiama il direttore del negozio che decide di non fargliela passare così liscia.