Svolta nell’omicidio Cucchi, un carabiniere ammette: “Pestato da due colleghi” (1 / 2)

Svolta nell’omicidio Cucchi, un carabiniere ammette: “Pestato da due colleghi”

L’omicidio di Stefano Cucchi. Un tema di cui si è a lungo discusso dal 15 ottobre 2009 (giorno in cui il giovane finì all’ospedale Pertini in gravissime condizioni) a oggi. A dire il vero l’argomento è tornato di grande attualità pochissime settimane fa, quando Netflix ha pubblicato un film di propria produzione dal titolo ‘Sulla mia pelle’ in cui, appunto, veniva ricostruita la morte del giovane, residente nella periferia romana.

Pochi giorni prima del nono triste anniversario della sua scomparsa (22 ottobre), arriva una svolta potenzialmente decisiva nel caso. È stato infatti il carabiniere Francesco Tedesco, uno degli imputati del processo, a fornire una testimonianza importantissima: “Stefano Cucchi fu pestato da Alessio di Bernando e Raffaele D’Alessandro”. Tedesco è uno dei tre carabinieri, insieme ai due sopracitati, accusato di omicidio preterintenzionale.

Roberto Mandolini dovrà rispondere di calunnia e falso, mentre Vincenzo Nicolardi di calunnia. Dopo la testimonianza che, ripetiamo, potrebbe dare un’importantissima svolta alla vicenda, è arrivato il commento di Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano. “Il muro è stato abbattuto” ha dichiarato la donna. Tra l’altro, curiosamente, anche lei era stata in un certo senso argomento di discussione ieri, visto che a Napoli il famoso street artist Jorit era stato aggredito da un consigliere comunale mentre dipingeva proprio il volto della sorella di Stefano.