Pinerolo: lettera all’alunna morta nel crollo del Ponte Morandi

L'alunna, Camilla Bellasio, tra le vittime del Ponte Morandi, viene ricordata da uno dei suoi professori, Roberto D’Ingiullo, in un lungo post su Facebook. Ha commosso la rete

Pinerolo: lettera all’alunna morta nel crollo del Ponte Morandi

“Prof, per favore ci racconta qualcosa della sua allieva?”, probabilmente parte da questa richiesta la lettera che Roberto D’Ingiullo, professore nella scuola media Brignone di Pinerolo ha scritto a Camilla Bellasio, tra le vittime del Ponte Morandi, postandola nel suo profilo Facebook. Lo spunto è un biglietto di saluti ritrovato in mezzo a un libro.

La lettera del professore

“… ho ritrovato questo. Il biglietto che mi avevi regalato con i tuoi compagni. Sei al centro della foto col tuo sorriso furbissimo e timidissimo. Accanto la tua firma con un cuoricino“, con queste parole, il professore Roberto D’Ingiullo, ha scelto di raccontare e salutare la sua ex alunna, Camilla Bellasio. Accanto alle parole il professore ha postato la foto della classe di Camilla, la prima A, che mostra l’alunna al centro, sorridente e timida insieme. L’immagine e le parole hanno commosso la rete web.

Il professore continua il suo post con la descrizione dell’ultimo incontro con gli alunni di prima A. Quando a giugno li aveva salutati, forse per sempre, qualcuno di loro lo supplicava: “Prof mi raccomando torni da noi l’anno prossimo”, lui aveva risposto: “Non so dove insegnerò. Speriamo”. Secondo le battute degli alunni ricordate dal professore non doveva far scherzi, lui, avrebbe dovuto farsi trovare a settembre.

La sua lettera continua rivolgendosi di nuovo a Camilla, ricordando quanto è successo solo due mesi dopo il saluto di giugno: “il tuo nome tra le vittime del crollo del ponte”. Le confida che subito si era rifiutato di crederci, che i giornalisti, e lui lo sa, possono sbagliarsi, poteva essere un errore. Ma non era così.

Roberto D’Ingiullo, di fronte alla verità dei fatti, ha pensato di scrivere una lettera ai compagni di Camilla, un modo per aiutare loro, per aiutare se stesso. Nel contenuto della lettera agli alunni il professore ha espresso il desiderio che Camilla non venga ricordata associandola per sempre “a quel ponte“, ma, grazie a loro che la conoscevano bene, potesse essere ricordata per il suo “valore”.

Nella lettera il professore si chiede il senso dell’allenare le menti dei giovani quando la sorte decide diversamente per loro. A consolarlo gli rimane il sorriso di Camilla, una ragazza speciale in un gruppo speciale. Nei giorni prima dell’interrogazione Camilla era solito dire “Vada tranqui, prof”, ci ripensa e sorride.

Continua a leggere su Fidelity News