Multato il nonno dal pollice verde: innaffiava dei fiori

Lo schizzo provocato dall'innaffio dei fiori ha bagnato due vigili che prontamente stendono un verbale: multa di 50 euro. Il nonno pur cercando "ragione" paga la multa, ma la famiglia reagisce

Multato il nonno dal pollice verde: innaffiava dei fiori

E’ successo a San Salvario, nel quartiere storico della Circoscrizione 8 di Torino, un uomo di 90anni innaffiando i fiori, ha spruzzato dell’acqua in strada colpendo due vigili urbani che passavano su quella via. E’ piovuta una multa di 50 euro.

Colpiti o sfiorati dall’acqua, come qualcuno sostiene, i due vigili urbani, hanno invitato il novantenne torinese che stava innaffiando i fiori, a scendere in strada con un documento. Gli schizzi provocati dallo sgocciolamento dovuto all’innaffio dei fiori era illegittimo, tanto più che ha “bagnato” i due poliziotti. Senza troppi ripensamenti i due agenti hanno steso un verbale a carico dell’anziano.

Il racconto delle nipoti

A narrare l’incredibile avventura toccata all’anziano nonno sono state le nipoti Silvia e Anna, che qualche giorno fa sono andate a trovare i nonni.  Al quotidiano La Stampa, raccontano che poco prima del loro arrivo “il nonno stava bagnando i fiori sul balcone al primo piano, che si affaccia su una via secondaria e poco trafficata, quando due vigili che passavano di lì gli hanno chiesto di scendere in strada e di portare il documento di identità”.

I nonni sono prontamente scesi in strada – raccontano le nipoti – e con sorpresa hanno appreso che la polizia municipale aveva redatto un verbale di 50 euro motivandolo con lo scolo illegittimo dell’acqua causato dall’innaffiamento delle piante. Dalla sorpresa sono passati all’incredulità e poi alla ragionevolezza che è stata quella di pagare la multa.

I nonni di fronte all’intransigenza dei vigili hanno preferito pagare subito la multa, la famiglia però non è d’accordo che la cosa passi inosservata e per questo ha deciso di raccontarla nella rubrica “Specchio dei tempi” di una testata nota com’è La Stampa. Secondo i parenti i vigili avrebbero dovuto considerare “l’età, il luogo e il danno arrecato” e sarebbe bastato un richiamo a voce. La lettera finisce con una domanda: “È su una situazione di questo tipo che si deve soffermare l’attenzione dei vigili urbani?“.

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