Più o meno nelle stesse ore in cui Apple presentava i nuovi iPhone del 2018 ed un Apple Watch 4 capace anche di ECG, Google ha annunciato l’arrivo – anche in Italia, via app per Android e iOS – del suo progetto YouTube Kids, uno spin-off del celebre video-sharing dedicato a bambini e genitori.
YouTube Kids ha già esordito negli USA ben 3 anni fa, nel 2015 e, da allora, ha guadagnato il supporto a 10 lingue, estendendosi in 40 paesi all’interno dei quali l’utenza ha fruito, complessivamente, 70 miliardi di video: ora, tocca all’Italia, con un’app multi-piattaforma grazie alla quale i contenuti ivi presenti saranno consultabili anche sugli schermi TV passando per le consolle, i dongle Chromecast, e le TV smart (anche Apple).
La questione centrale della piattaforma, dotata di un’interfaccia semplificata con possibilità di ricerche vocali per chi non è ancora in età scolare, è rappresentata innanzitutto dai contenuti: questi ultimi sono bonificati di elementi inopportuni grazie agli algoritmi, mentre uno staff umano interviene a selezionare quelli più adatti da proporre all’utenza, rappresentata dai bambini con range d’età da 2 a 10 anni.
I genitori, in ottica parental control, possono disabilitare (attraverso le impostazioni protette da una password) il form di ricerca, facendo sì che i pargoli (a cui non è richiesta l’apertura di un profilo, considerando che non possono neppure caricare contenuti o mettere like) possano fruire solo di quel che è già disponibile in Home, intervenire indicando alcuni elementi da escludere o includere nei risultati delle ricerche, o creando dei profili – uno per ogni pargolo di casa – al quale proporre contenuti approvati uno a uno (come fosse un palinsesto personalizzato), dopo averli selezionati dalle categorie Programmi, Musica, Impara, e Esplora (con tanti contenuti italiani, come i video dello Zecchino d’oro, le canzoni di Rovazzi o del Pulcino Pio, i cartoni Lego Ninjago e Winx Club, i documentari di NatGeo Tv esplorabili a 360°, clip formative e aspirazionali realizzate da noti “positive influencer”, etc).
È anche possibile, in ambito wellbeing, impostare dei limiti di fruizione, es. mezzora o un’ora, al termine del quale si bloccherà la riproduzione dei video: da segnalare, inoltre, le restrizioni applicate alla pubblicità che, fissata ogni 15 minuti, non potrà comprendere categorie inadatte (alcolici, cibo, gaming), o includere link interni che permetterebbero ai bambini di uscire dall’ambiente protetto di YouTube Kids.