Salvini e i migranti: “L’Italia non è più il campo profughi del mondo”

Con il nuovo esecutivo giallo-verde, cambia la politica legata ai flussi migratori. Il giro di vite voluto dal ministro Salvini sta svegliando la burocrazia europea, che non può più considerare il nostro Paese come il campo profughi del mondo.

Salvini e i migranti: “L’Italia non è più il campo profughi del mondo”

L’instaurazione del nuovo esecutivo targato Lega-Movimento 5 Stelle, ha improntato una nuova politica in fatto di migrazione. Dopo anni di sbando, la linea dura comincia a dare i primi frutti soprattutto in campo europeo, dove la voce grossa dell’Italia viene percepita con maggior enfasi.

Come ribadito dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, “l’Italia ha finito di essere il campo profughi del mondo. Finalmente esiste un governo che fa l’interesse dei cittadini italiani. Dopo 650.000 sbarchi di cui pagheremo le conseguenze per parecchio tempo, adesso tutti in Europa si sono resi conto che non possiamo accogliere solo noi. E’ l’inizio di un percorso”.

Il leader del Carroccio, da sempre strenuo sostenitore della linea dura, continua a sottolineare l’importanza di bloccare le partenze. Anche perché nel momento in cui diminuiscono i viaggi della speranza, calano anche i morti in mare e le speculazioni dei gruppi criminali.

Al premier ceco Andrej Babis che aveva bollato come “una strada per l’inferno” la richiesta italiana rivolta ai Paesi UE di accogliere una parte dei 450 migranti soccorsi al largo di Lampedusa, il titolare del Viminale ha risposto per le rime, ricordando che è doveroso che gli altri partner si attivino per far in modo che l’Italia possa supportare le autorità libiche a soccorrere, curare e riportare indietro chi si avventura in mare per raggiungere l’Europa.

Ma la Repubblica Ceca così come i paesi del blocco di Visegrad – a cui partecipano anche Polonia, Ungheria e Slovacchia – da anni si oppongono a qualsiasi discorso legato alle tematiche dell’accoglienza e del ricollocamento.

Facendo presente che il nuovo esecutivo non ha nessuna intenzione di usare la stessa politica di Renzi, Monti, Letta e Gentiloni, Salvini ha rimarcato che è opportuno far capire che in Italia e in Europa si può entrare solo se muniti di un permesso. L’obiettivo finale dell’attuale esecutivo non è infatti la redistribuzione a livello comunitario, ma il blocco delle partenze.

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