I ministri inglesi ripassano il protocollo in caso di morte della regina, dopo alcuni problemi di salute

La regina Elisabetta, 92 anni, di recente ha annullato un evento importante per piccoli problemi di salute. Così, dopo anni, i ministri inglesi si sono riuniti per modificare il protocollo in caso di morte della regina.

I ministri inglesi ripassano il protocollo in caso di morte della regina, dopo alcuni problemi di salute

La Regina Elisabetta ha disertato l’ultima messa alla cattedrale di St.Paul per piccoli problemi di salute, a quanto pare un raffreddore, ma questo ha smosso – come annunciato dal Times – i ministri inglesi nel rivedere il protocollo ufficiale in caso di morte della regina, e per preparare la Gran Bretagna ai dieci giorni di lutto nazionale. Elisabetta II però, al momento nonostante i suoi 92 anni, non sembra mollare: di recente ha rifiutato, secondo il Sun, un intervento chirurgico al ginocchio per non “assentarsi” dai suoi impegni ufficiali.

Qualche giorno fa, la regina era attesa per celebrare il 200esimo anniversario dell’Ordine di San Giovanni e San Michele, svoltosi nella Cattedrale di St.Paul, ma la sua presenza è stata successivamente cancellata, con l’annuncio dato da Buckingham Palace. La nota ufficiale comunicava che la regina “era assente perché giù di corda.

Un annuncio apparentemente non preoccupante, ma i ministri inglesi dopo la notizia si sono riuniti in gran segreto per ripassare il progetto “London Bridge. Il piano prevede l’organizzazione del governo britannico in caso di decesso della regina Elisabetta. Il progetto considerato segreto è stato tuttavia diffuso dal giornale britannico Guardian. Una fonte governativa ha dichiarato che una prova generale così lunga non era mai stata effettuata.

Cosa prevede il piano “London Bridge”

In caso di morte della regina Elisabetta II, il progetto London Brige prevede dei passaggi essenziali: la prima persona che sarà informata della morte sarà il primo ministro inglese. L’operazione di comunicare la dipartita è affidata a Sir Christpher Geidt, segretario privato della regina, cui spetterà il compito di telefonare al premier tramite una linea segreta, pronunciando una frase in codice (“London Bridge is falling down”, ovvero “Il ponte di Londra sta crollando”), che darà il via al piano.

Successivamente, il ministro degli Esteri informerà solo 15 Paesi degli altri Stati della morte della regina. In seguito, saranno poi contattati gli altri Stati facente parte del Commonwealth. Dopo le comunicazioni ufficiali ai capi di Stato, verrà rilasciato un comunicato e le radio potranno annunciarlo al pubblico, e sarà trasmessa soltanto musica “inoffensiva”.

Le reti della BBC daranno la notizia per informare della scomparsa della regina, e i conduttori dovranno indossare un abito nero per l’occasione. Molti di essi hanno già preparato da tempo come annunciare la notizia. Diffusa la notizia ai sudditi, il piano “London Bridge” prevede che un domestico di Buckingham Palace esca vestito a lutto per esporre un avviso.

La Gran Bretagna entrerà in un periodo di lutto della durata di 12 giorni. Il corpo della regina resterà a Westminster Hall per i quattro giorni antecedenti la sepoltura. I funerali verranno celebrati il 12esimo giorno dopo la dipartita della sovrana. Essa sarà poi trasferita nella Westminster Abbey dove verrà svolta la messa dall’Arcivescovo di Canterbury. Infine, il corpo della sovrana verrà sepolto.

Alla morte della regina Elisabetta, il trono passerà di diritto nelle mani del figlio: il principe Carlo, che la sera stessa della morte dovrà tenere il primo discorso. Resta da vedere se il principe Carlo abdicherà a favore del primogenito William. Quest’ultimo diventerà principe di Galles, e Kate diventerà principessa di Galles.

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