Instagram e Snapchat sono, senza ombra di dubbio, le applicazioni più popolari – in assoluto – tra i giovani, e tra coloro che si informano sulle ultime novità dei brand più “shoppabili”: non stupisce, quindi, che ambedue le popolari app socio-multimediali abbiano varato delle novità che vanno proprio nel senso della monetizzazione della loro grande popolarità. Ecco di cosa si tratta.
Instagram, già da tempo, seguendo l’esempio di Pinterest, si è aperta al commercio, introducendo gli shoppable tags che, supportando i link nelle foto, consentono di accedere ai prodotti che si è ammirato nel proprio Feed, per poterne ultimare l’acquisto direttamente dal browser in-app. Ora, tale funzione si estende, e va a coinvolgere anche le Storie, fruite quotidianamente da un pubblico di 300 milioni di utenti che, non di rado, guarda anche quelle dei propri brand preferiti, onde tenersi aggiornato sulle ultime uscite o creazioni.
Con la novità citata, introdotta a partire dall’ultima versione di Instagram per iOS e Android, nelle Storie “pubblicitarie” comparirà sempre più spesso (ad oggi i brand coinvolti sono pochi ma, come comunicato da Menlo Park, l’iniziativa si estenderà nelle prossime settimane) l’adesivo di una borsa della spesa (o, detto all’americana, shopping bag) premendo sulla quale l’utente, come indicato da un eloquente fumetto, potrà leggere ulteriori dettagli su un dato prodotto e, se lo desidera, procedere al relativo acquisto.
Anche Snapchat, l’app più imitata in assoluto proprio da Instagram, si è data da fare. Il team Snap Inc, tra un tentativo e l’altro di piazzare (almeno) i nuovi Spectacles 2.0, ha comunicato ai propri utenti che, aggiornando all’ultima versione dell’app, potranno disporre di una funzione che, in verità, sembra la pedissequa riproduzione di quanto già visto su WhatsApp, ove l’utente può eliminare il messaggio inviato ma non ancora letto dal destinatario. Usualmente, su Snapchat i messaggi non letti venivano cancellati dopo 30 giorni (istantaneamente, invece, se letti), mentre – nelle conversazioni collettive – occorreva aspettare la giornata intera: con la novità di cui sopra, invece, appena inviato il contenuto (testo, video, immagine), basterà selezionarlo e fare pressione sul comando “cancella” per ottenere il risultato sperato, col destinatario che – in ogni caso – pur ignorando quel che gli era stato spedito, riceverà una notifica dell’avvenuta eliminazione.
Quella illustrata, però, non sarebbe l’unica cosa che Snapchat avrebbe copiato da Menlo Park, per ingolosire le aziende e incrementare le sue entrate. Complice anche l’assunzione dell’ex Facebook Sriram Krishnan, l’azienda di Evan Spiegel – secondo il portale “TheDrum” – sarebbe pronta a introdurre definitivamente, dopo il test che ha visto coinvolti Google, Microsoft, e Unilever, lo strumento “reach (copertura) and frequency (frequenza)” che permetterebbe agli inserzionisti di comprare, con buoni prezzi sul lungo termine e versatili possibilità di targeting, oltre ai video verticali, anche altri formati molto popolari, come le Lens, potendone programmare l’erogazione frazionata nel tempo (e non tutte nello stesso momento), con tanto di controllo sull’ordine col quale verrebbero proposte.