Meriam è finalmente tornata in libertà. Dopo parecchi mesi di carcere finalmente la sudanese Meriam Ibrahim è tornata in libertà insieme al suo piccolo di 20 mesi ed alla figlioletta partorita in cella.
A restituirle la libertà la decisione della Corte d’Appello, che ha annullato la sentenza di primo grado che l’aveva condannata. Per lei, in seguito alla condanna, c’era stata una mobilitazione internazionale per chiedere la sua liberazione. A lottare per lei anche l’Italia, tramite la ong Italians for Darfur guidata da Antonella Napoli, con l’appoggio anche del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Giovedì la Commissione sudanese per i diritti umani, l’organo consultivo di nomina politica, aveva dichiarato la condanna di Meriam incostituzionale.
Le porte della cella di Meriam si sono aperte ieri nelle prime ore del pomeriggio. “Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, ma non mi aspettavo così presto, è stata una grande sorpresa, sono stordita dalla felicità” dice al telefono Meriam mentre con il marito Daniel e i due bambini viene portata non a casa, ma in un luogo segreto. “Per motivi di sicurezza, qui mi sento in pericolo” rivela la donna. Meriam era in carcere da parecchi mesi a causa della denuncia del presunto fratello, che l’ha accusata di essere in realtà la figlia di due musulmani e di essersi convertita nel 2011 per sposare un cristiano. Il fratello l’ha definita “un’apostata e un’adultera che deve morire se non si pente e non si converte all’Islam” in una dichiarazione rilasciata alla Cnn.
A maggio era arrivata la condanna alla pena capitale, che dava possibilità di salvezza a Meriam solo se si fosse “pentita” del suo gesto. Meriam, però, non si è abbattuta ed ha trovato la forza di continuare a combattere per i due figli, in carcere con lei. “Ero decisa ad andare fino in fondo, sapevo di aver ragione e sentivo il sostegno di tutti voi, che vi siete mobilitati in Italia e a livello internazionale ma anche e molto in Sudan” racconta Meriam.
Per lei, finalmente, l’incubo è finito e può tornare in libertà.