Dopo diversi mesi di indagini, è arrivato il giorno dell’estremo saluto per sei delle sette vittime della strage al Macrolotto. Piazzale Ebensee, nella città di Prato, si è trasformato in una enorme camera ardente, dove i parenti delle vittime, gli amici, le autorità, ma anche semplici cittadini che hanno voluto manifestare la loro vicinanza ed il loro rispetto, hanno potuto dire addio alle vittime.
I sette operai cinesi morirono il primo dicembre scorso in un incendio nella fabbrica di via Toscana nella zona del Macrolotto, nella quale lavoravano e vivevano illegalmente. E’ una realtà ormai consolidata nel territorio pratese, quella del lavoro in nero illegale che sfrutta cittadini cinesi, costretti a lavorare e vivere in condizioni igieniche e di sicurezza assolutamente indecenti. Spesso nei capannoni che ospitano le fabbriche, adibiti anche a dormitori grazie a strutture di cartongesso, i cinesi, il più delle volte ridotti in schiavitù, vengono costretti a lavorare, dormire, mangiare, crescere i propri figli, far lavorare i propri bambini. In queste condizioni di assoluta illegalità, capitano spesso incidenti a causa delle inesistenti osservanze delle norme di sicurezza.
E’ quanto successe lo scorso dicembre, quando un rogo provocò la morte dei sette operai, morti intrappolati nella fabbrica. Le vittime che hanno ricevuto il funerale sono, in ordine di età, Xue Xieqing, 34 anni, Rao Zhangjian di 42, Su Qifu di 43, Wang Chuntao di 46 anni, Zheng Xiuping di 50 anni e Ling Guangxing di 51 anni. Presenti le autorità cittadine, tra cui il neosindaco renziano Matteo Biffoni, la giunta al completo, la diocesi, il console cinese. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha donato una corona di fiori.
La cerimonia si è svolta così in ritardo rispetto alla morte delle vittime a causa della mancanza di fondi da parte delle famiglie degli operai. Ciascuna famiglia ha dovuto sborsare 2.500 euro per i funerali, anticipati in gran parte dalla Pubblica Assistenza locale. Per questo sono state poste diverse cassette per le offerte nella piazza, sperando di raggiungere la somma di denaro necessaria per il rimpatrio delle ceneri in Cina, dove i familiari vorrebbero veder tornare i propri cari. Le vittime verranno cremate a fine mese.