Facebook, intesa come applicazione a se stante, e come gruppo sotto le cui ali rientrano anche app importanti del calibro di WhatsApp e Instagram, nelle scorse ore ha comunicato una serie di novità davvero importanti, relative alla valorizzazione delle fonti importanti, alla gestione dei Live, ed allo studio delle tecnologie “blockchain”.
Per quanto riguarda l’atavica lotta del social contro le bufale, Facebook – in quel di Gennaio – ha avviato un test, negli Stati Uniti, che prevede la somministrazione, agli utenti, di un mini questionario nel quale sono chiamati a valutare l’affidabilità delle fonti, con l’obiettivo di far sì che nel NewsFeed, di nuovo unificato, ci si possa informare tramite siti di una certa serietà, quando si è interessanti a conoscere quel che ci accade intorno. L’esperimento, da oggi, arriva anche in altri paesi (es. Brasile, Indonesia, India, Francia, Germania, UK, Spagna) tra cui l’Italia, con gli utenti nostrani che, tramite la risposta a due domande (“Conosci questo sito?” e “Quanto lo ritieni affidabile?”), attribuiranno delle vere e proprie pagelle di “affidabilità” agli editori.
Facebook, comunque, ha precisato che la fase attuale è solo di analisi preliminare, e servirà al social per capire quanto tale sistema consenta di individuare le fonti ritenute più affidabili dalla community e che, quindi, ancora nessun reale impatto si è avuto sulla gerarchia in base alla quale vengono schierate le notizie nel flusso informativo: in ogni caso, prima dell’eventuale introduzione definitiva del “check” in oggetto, vi sarà una pubblica e tempestiva comunicazione in merito.
Altre novità, attualmente in studio, comunicate nel corso del recente F8 dedicato agli sviluppatori della piattaforma, vanno a coinvolgere la sezione dei Live Video: in particolare, come già avviene per YouTube, anche gli utenti del social disporranno – più in avanti – di un “Live Rewind” che consentirà loro, a partire da un certo punto, di riavvolgere uno streaming nel mentre la relativa diretta è ancora in corso. In tal modo, specie nel caso di live divulgativi o sportivi, si potrà tornare a soffermarsi su un elemento di particolare interesse o complessità. Per gli editori, invece, arriverà la possibilità di trasmettere, al pari di quanto già possibile per i contenuti pre-registrati, i Live in più pagine in contemporanea, purché ne siano titolari, sì da raggiungere porzioni di utenza più ampia, col minimo sforzo possibile (anche considerando il fatto che, in caso di interruzione improvvisa, grazie all’adozione di chiavi di flusso persistenti, i dettagli di una trasmissione non muteranno tra una diretta e l’altra).
Infine, il registro condiviso “blockchain“. Il portale ReCode ha svelato la creazione, in seno a Menlo Park, di una divisione deputata allo studio proprio di tale tecnologia, capitatata da David Marcus, ex responsabile della messaggistica del gruppo, e – tra il 2012 ed il 2014 – presidente di PayPal. Secondo alcune ipotesi, scartata la possibilità che venga varata una propria criptovaluta (i precedenti Credits, nati nel 2009 per consentire l’acquisto di add-on per i giochini stile Farmville furono cestinati dopo 3 anni, e – di recente – si è proibita la pubblicità proprio delle monete virtuali), prendono quota le ipotesi che si possa usare il “blockchain” o per mettere in sicurezza i dati degli utenti attraverso una struttura decentralizzata che trasferisca a questi ultimi un po’ di potere in merito, o per rendere più sicuri i micropagamenti in Messenger (e Marketplace), attraverso l’ideazione di un sistema che, in quanto privo di intermediari, sarebbe anche più economico, per compratori e venditori.