Facebook testa i Facebook Avatars ed il downvote, Twitter la crittografia end-to-end nei messaggi privati

Facebook e Twitter proseguono lo scontro anche sugli smartphone, con il primo che estende la sperimentazione del downvote, ed inizia quella dei Facebook Avatars, mentre il secondo rilancia con il test della crittografia end-to-end nei messaggi privati.

Facebook testa i Facebook Avatars ed il downvote, Twitter la crittografia end-to-end nei messaggi privati

Da quando Twitter ha iniziato la sua ripresa, soprattutto in fatto di trimestrali positive, nel web è tornato a consumarsi l’appassionante derby tra i due social più popolari, Facebook e Twitter che, con i rispettivi e recenti test, dimostrano di volersi contendere il primato di social più apprezzato e diffuso anche sugli smartphone

Facebook, in particolare, qualche mese fa, ha iniziato a testare la funzione “downwote”, che permette di votare negativamente, e quindi far passare in secondo piano, i commenti che – nei post – risultano meno interessanti, o troppo irriguardosi e sgradevoli. Tale novità, concepita per valorizzare i contributi più costruttivi alle discussioni, la settimana scorsa, si è affacciata anche nelle applicazioni sperimentali degli utenti australiani e neo zelandesi. Ora, è la volta della Cina, grazie alla testimonianza di un locale utente di Reddit, tale chinese_horse, che si è trovato il suo Facebook beta 170.0.0.52.95 proprio equipaggiato con l’ambitissimo pollice verso, la cui estensione globale – quindi – procede a tappe forzate. 

Oltre a tale implementazione, Facebook ne sta preparando un’altra, come scoperto dalla programmatrice cinese Jane Manchun Wong, che ha avuto modo di effettuare il teardown dell’ultima release di Facebook per Android, scoprendo l’esistenza della funzione (occulta) “Facebook Avatars”. Quest’ultima, concepita come la risposta di Menlo Park all’acquisizione di Bitmoji (nel 2016, per 64.2 milioni di dollari) da parte di Snapchat, permetterà all’utente di crearsi degli avatar personalizzabili, da usare per farsi rappresentare sia nei commenti, che in Messenger, e nelle sue chat segrete.

Al momento, non è ancora ben chiaro come tali avatar verranno creati ma, per evitare il ripetersi di problemi con la privacy, e la creazione automatica di alterego sgraziati ed offensivi, è probabile che, inizialmente, il ricorso all’intelligenza artificiale venga abbandonato in favore di un più tranquillo sistema “manuale”

Circa un anno e mezzo fa, nel corso di uno scambio di cinguettii, il CEO di Twitter promise alla “gola profonda” Edward Snowden che avrebbe meditato sulla sua proposta di integrare la crittografia end-to-end nella piattaforma del canarino azzurro.

A quanto pare, la promessa è stata mantenuta, e si attende solo il lancio ufficiale della novità: sempre la talentuosa Jane Wong, infatti, ha permesso di scoprire – tramite la decompilazione di una versione di Twitter per Android – la presenza di una voce che, se attivata, permetterebbe di avviare delle conversazioni private, protette dalla crittografia end-to-end, garantita dalla generazione di apposite chiavi crittografiche. Qualora la novità, in evidente fase di test interno, venisse implementata globalmente per tutti gli utenti, diverrebbe impossibile per Twitter – o per un hacker intento in un attacco “man-in-the-middle” – scoprire il contenuto delle chat private tra due iscritti al noto microblog degli ormai 280 caratteri

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