A Finale Emilia, Italo Spinelli è una figura molto popolare ed in tanti hanno tifato per lui. Ha lavorato tutta la vita dentro lo stabilimento Fiat di Modena dove fabbricava macchine agricole. Un vita intera a mettere mano ai motori dei trattori, a montarli e smontarli con una chiave inglese in mano ma ha poi scoperto che i guasti più difficili da riparare sono ben altri. Aveva un grande desiderio Italo, rivedere un giorno sua moglie che è morta quattro anni fa.
L’amore per la sua sposa e per la vita l’ha spinto ad intraprendere il corso di laurea in filosofia. “Dare risposte in più fa bene all’anima. Da sempre ho nutrito interesse per la filosofia, perché volevo capire il percorso dell’anima quando lascia il corpo, poi dopo la morte di mia moglie Angela, stimata maestra e moglie esemplare, l’interesse si è trasformato in necessità.”
Quattro anni fa quest’uomo giunto alla soglia degli 80 anni, ha deciso di iscriversi alla facoltà di filosofia nell’Università di Macerata dopo aver perso sua moglie Angela.
Tra due giorni discuterà la tesi di laurea sulla vita di Thomas More, con il professor Omero Proietti. “L’ho fatto perché dovevo capire dove fosse finita l’anima della mia Angela”
Mentre gli altri uomini della sua età si godono i nipoti o la partita di briscola al bar con gli amici, lui rimaneva sui libri a studiare. Italo ha avuto accanto i tre figli, i nipoti e anche rappresentanti dell’amministrazione comunale di Finale Emilia. Maurizio Boetti, presidente del consiglio comunale racconta: