Il giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe. Al giorno del ricordo è associato il rilascio di una medaglia commemorativa, previa richiesta, verso tutti i familiari delle vittime; insieme alla medaglia viene dato anche un diploma con la scritta: “La Repubblica italiana ricorda“.
Trattandosi di una solennità civile, non determina una riduzione dell’orario di lavoro degli uffici pubblici, nè giorni di vacanza per gli edifici scolastici; tuttavia, tutti gli edifici pubblici hanno l’obbligo di esibire la Bandiera d’Italia, conosciuta anche come “Tricolore”.
Questa solennità civile serve per ricordare i massacri delle foibe: questa espressione indica la strage avvenuta ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, durante la seconda guerra mondiale, e il conseguente dopoguerra, a causa dei “comitati popolari di liberazione” jugoslavi.
Il termine “foibe” deriva dai grandi ingiottitoi carsici, dove furono gettati molti dei corpi delle vittime, che nella Venezia Giulia vengono chiamati foibe.
Questo massacro indica soprattutto la disputa tra italiani e popoli slavi per accaparrarsi le terre dell’Adriatico orientale, oltre alle lotte intestine fra i diversi popoli che vivevano in quell’area.
Il giorno del ricordo, a partire dal 2006, viene celebrato da tutte le massime autorità italiane, con una cerimonia solenne nel Palazzo del Quirinale, al cospetto del Presidente della Repubblica.
Scrive Sergio Mattarella, Capo dello Stato italiano, in riferimento alla tragedia delle foibe:
“[…] Una tragedia provocata da una pianificata volontà di epurazione su base etnica e nazionalistica. Le foibe, con il loro carico di morte, di crudeltà inaudite, di violenza ingiustificata e ingiustificabile, sono il simbolo tragico di un capitolo di storia, ancora poco conosciuto e talvolta addirittura incompreso, che racconta la grande sofferenza delle popolazioni istriane, fiumane, dalmate e giuliane”.