Mario Bartoli, 62 anni, ex portuale, ha appeso quattro striscioni in giro per la città di Livorno – e precisamente davanti ai Quattro Mori, al Gazebo della Terrazza, al cimitero dei Lupi e nella piazza che porta il nome del figlio – per rintracciare la persona alla quale fu trapiantato il cuore di suo figlio Christian, morto 20 anni fa, il 19 gennaio 1998, a soli 17 anni, per un’emorragia cerebrale.
Bartoli, che non ha mai smesso di pensare al figlio e a quel tragico giorno, ha deciso di tentare il tutto e per tutto addirittura scrivendo una lettera al Tirreno, pubblicata poi anche con un post sul suo profilo Facebook.
Mario in questa lettera ha scritto che, anche se sono passati 20 lunghi anni da quella maledetta sera, nella sua memoria sono ancora vive ed indelebili le immagini e i ricordi di quei momenti, ben consapevole che, se per lui la sera dell’espianto del cuore di Christian è diventata la più brutta della sua vita, per altri genitori si è trasformata in una data bellissima ed indimenticabile.
Ai tanti che gli chiedono perchè proprio adesso, Mario risponde che all’inizio non voleva assolutamente essere presente nella vita di persone che già avevano tanto sofferto, e che in qualche modo si sentivano in debito con lui, ma oggi ha solo un unico desiderio da chiedere proprio a loro e cioè di poter risentire il battito del cuore di suo figlio solo appoggiando per un momento la sua mano sul petto del fortunato ricevente.
Vorrebbe solo dire a questa persona tutta la forza che il ‘Magico Battito’ gli ha trasmesso, raccontando di suo figlio e del bellissimo ragazzo che è diventato un’icona d’amore per tantissime persone.
Se purtroppo questo non potrà avvenire, Mario è contento ugualmente perchè il ‘Magico Battito’ di Christian l’ha udito in tutte quelle volte che – alzando gli occhi al cielo – gli mandava un bacio per ringraziarlo dell’aiuto e la forza che donava per realizzare una storia così bella e significativa.