Sculacciate in ufficio, stando a quanto sentenziato dal pubblico ministero e dal giudice “non è molestia, ma goliardata”. L’indagine in merito a questa vicenda è stata quindi immediatamente archiviata.
E’ quanto successo a Vicenza, in cui tre schiaffi sul sedere sono stati dati dal capo a una sua dipendente mentre passava tra le scrivanie. Il fatto risale all’anno 2014 ed era stato subito denunciato. A distanza di quasi quattro anni è arrivata una sentenza davvero inattesa e che susciterà sicuramente diverse polemiche sia a livello di opinione pubblica, che a lovello di scontro politico.
Secondo la procura la classica sculacciata sul sedere costituirebbe un mero gesto cameratesco non perseguibile per vie legali. Di conseguenza, quanto successo nella città veneta in cui un direttore ha dato ben tre sculacciate sul sedere a una collega, in ufficio, davanti a tutti gli altri impiegati, mentre passava tra le scrivanie non costituisce assolutamente un reato. In questo modo la donna non ha potuto ricevere alcun tipo di risarcimento dal gesto compiuto dal suo capo. Anzi, probabilmente avrà solo ulteriori conseguenze negative a cause delle azioni legali intraprese.
Le tre sculacciate in questione sono state anche condite da frasi del tipo: “Muoviti che devi finire quella pratica”. La vittima delle suddette sculacciate per tre volte, nel giro di tre mesi, una donna vicentina di 40 anni, la quale aveva denunciato il comportamento in questione, affermando che si era sentita molestata e umiliata. Una simile sensazione sarà probabilmente condivisa anche da migliaia di altre donne nel nostro paese che quotidianamente si trovano a dover fare i conti con situazioni analoghe. Avranno sicuramente compreso i motivi che hanno indotto la donna alla denuncia.