Il tribunale di Palermo ha condannato a circa 30 anni di carcere gli imputati risultati colpevoli di truffa all’Ospedale Civico. Sei persone sono state condannate, tra imprenditori e dipendenti, tra cui l’ex primario Mario Re,a cui sono stati inflitti sette anni e due mesi di reclusione, mentre sei anni e 4 mesi sono toccati a Giustino Strano, cinque anni e 9 mesi all’imprenditrice Anna Leonardi e 5 anni al cardiologo Adriano Cipriani. Il tecnico Salvatore Colletto è stato condannato a 4 anni e 3 mesi, e infine sei anni e 3 mesi sono stati assegnati a Maria Rosa Caci, infermiera nel reparto di rianimazione del Civico.
La vicenda ha origine a maggio del 2008; le indagini di allora avevano portato all’arresto del cardiochirurgo Carlo Marcelletti, poi deceduto per suicidio. Nel corso dell’indagine erano state scoperte delle irregolarità che riguardavano gli appalti al Civico, e una serie di truffe e peculati ai danni dell’ospedale. Il Marcelletti allora venne anche accusato di pedofilia, particolare emerso dalle intercettazioni. Re e Strano sono stati condannati a risarcire all’Ospedale Civico 100 mila euro, e tutti gli imputati sono stati interdetti dalle cariche dei pubblici uffici per 5 anni.
A fornire le informazioni su questo sistema è stato l’imprenditore Giuseppe Castorina, che ha richiesto il patteggiamento e deve scontare solo tre anni. Grazie alla sua collaborazione sono venuti a galla la truffa e i ricatti che avvenivano in cambio di denaro e favori. La confessione del Castorina, che era titolare della ditta di forniture mediche Med Line srl, ha permesso agli inquirenti di attribuire a Re e a Giustino Strano anche il reato di corruzione. Anche Leonardi aveva vinto l’appalto grazie all’intervento di Marcelletti, con un meccanismo semplice: venivano fornite fatture false di materiale mai consegnato all’ospedale. I medici sostenevano di aver ricevuto la merce, e i soldi invece andavano a riempire le tasche degli organizzatori della truffa.
Somme ingenti e un elenco lunghissimo di regali sono stati appurati dalla Guardia di Finanza, che vanno dall’abbonamento allo stadio ai generi alimentari. Inoltre, Re avrebbe anche acquistato una Mercedes da 85mila euro e la Smart che aveva regalato alla moglie.