Avere un figlio è considerato per molti una vera e propria benedizione, ma di recente sempre più persone stanno iniziando a rivedere questa considerazione e ad utilizzare le precauzioni del caso per evitare di rimanere incinte, o di lasciare incinta la propria compagna. Alla base di queste scelte ci sono certamente molte considerazioni di natura sociale, come ad esempio il fatto che al giorno d’oggi trovare un lavoro onesto e ben stipendiato stia diventando sempre più difficile e che la crisi politica non stia certo rendendo le cose più semplici.
Tuttavia la realtà dei fatti, inequivocabile ed inappellabile, è che avere dei figli stia diventando sempre più proibitivo per la maggior parte degli italiani. La crisi delle nascite è un problema che ci stiamo portando avanti da tempo, ma negli ultimi anni è diventato particolarmente significativo tant’è che il 2016 è stato l’anno dei record sotto questo aspetto. Solamente nel 2016 si è potuta infatti apprezzare una diminuzione costante delle nascite di circa -12.000 nati ogni singolo mese da gennaio a dicembre.
Si tratta di numeri che parlano di uno Stato in forte crisi non solamente nelle sue componenti politiche, bensì a partire proprio dalle basi, dai singoli cittadini. Dopotutto ogni cosa è certamente consequenziale a ciò che accade ai vertici decisionali, pertanto è fisiologico che quando un Paese non funzioni “lassù” allora le cose finiscano con l’andare male anche “laggiù”. Come recita un vecchio adagio popolare, il pesce puzza dalla testa. E l’attuale situazione dell’Italia non fa certo eccezione.
