È stato arrestato questa mattina Rodolfo Fiesoli, il “profeta” fondatore del ‘Forteto’ di Vicchio (Firenze). I carabinieri hanno eseguito l’ordine di carcerazione in seguito alla condanna, da ieri definitiva. La Cassazione si è pronunciata riconoscendo le accuse di violenze su minori ospiti nella comunità da lui stesso avviata.
Subito dopo l’arresto, Fiesoli ha avvertito un malore e, data anche l’età, 76 anni compiuti, si è deciso di trasportarlo all’ospedale di Ponte a Niccheri in Firenze, per un controllo. Al momento del malore, Fiesoli aveva appena lasciato la caserma dei carabinieri di Pontassieve, da cui lo stavano conducendo al carcere.
L’uomo, da quanto si è appreso, è rimasto molto sorpreso quando ha visto presentarsi i carabinieri a Pelago, nella sua abitazione. Sembra che non sia aspettasse l’ordinanza con l’esecuzione della pena. Non gli è rimasto altro che raccogliere gli effetti personali in una borsa e seguire i militari in silenzio. La sentenza era arrivata ieri in tarda serata e, sostanzialmente, ha confermato a Fiesoli quanto la corte di appello di Firenze aveva già stabilito. È stato disposto un appello bis per un solo capo di imputazione, che riguarda un episodio di violenza sessuale presunto, ma contestatogli.
Il ‘Forteto’ è stato istituito 40 anni fa, nel 1977 e, per anni, è stato ritenuto un centro di ‘eccellenza’ in Toscana, tanto che il tribunale dei minori affidava al ‘Forteto’ i ragazzi abusati e maltrattati senza tener conto che, negli anni ’80, Fiesoli era stato condannato per reati dello stesso genere. Il Centro, con il passare degli anni, era divenuto un’importante cooperativa agricola.
Alcuni ospiti della comunità o i loro familiari, nel 2011, avevano denunciato violenze e abusi, da cui è partita un’inchiesta. Ieri è arrivata la condanna definitiva per Fiesoli, il ‘Profeta’. La pena che gli è stata inflitta è pari a 15 anni e 10 mesi: Rodolfo Fiesoli dovrà scontare il residuo, ossia poco meno di 15 anni.