Como, il sindaco: "niente cibo e latte caldo ai clochard". Si scatena la polemica

Secondo il sindaco, è solo questione di decoro urbano, pertanto i vigili allontanano i volontari che vanno in soccorso ai clochard. La polemica si organizza grazie al web.

Como, il sindaco: "niente cibo e latte caldo ai clochard". Si scatena la polemica

Vita dura per i senza fissa dimora di Como: multati se chiedono l’elemosina, allontanati se bivaccavano nei pressi di una chiesa sconsacrata, lasciati soli anche dai volontari cui è stato vietato di aiutarli, anche se fosse solo per portare loro qualcosa di caldo. E tutto in nome del decoro urbano, necessario alle festività natalizie.

La decisione del primo cittadino di Como, Mario Landriscina, sta facendo molto discutere. I volontari dell’associazione WelCome, gruppo che presta assistenza ai poveri della zona da ormai sette anni, hanno denunciato la situazione: “Ci hanno impedito di offrire la colazione alle persone che dormono all’aperto” e la polemica è uscita allo scoperto, complice anche il web, cosicché – per sabato 23 dicembre – è stato organizzato un bivacco sociale.

Dal punto di vista dell’amministrazione comunale, i clochard che se ne stavano accampati sotto i portici della chiesa di San Francesco, ora sconsacrata, metterebbero a disagio i turisti e i visitatori che giungono numerosi nel periodo delle festività natalizie. I vigili, su ordinanza del sindaco, si sono messi subito al lavoro multando – le sanzioni vanno dai 50 ai 300 euro – e sequestrando cappelli e cartoni utilizzati dai senzatetto per dormire.

L’ordinanza ha coinvolto anche i volontari di WelCome, che per la prima volta, nel periodo più freddo e significativo dell’anno, sono chiamati a stare con le mani in mano: “Ci è stato detto che fino al 10 gennaio non ci è possibile portare un piccolo simbolo d’amore a queste persone perché in vista del Natale non è decoroso“. Da parte sua, il sindaco Mario Landriscina afferma che “A Como ci sono strutture per l’accoglienza dei senza dimora durante le ore notturne“. Anche la Caritas diocesana si pronuncia a sfavore dell’ordinanza comunale: “Il sindaco faccia un passo indietro e magari accolga queste persone perché possano vivere un Natale dignitoso“.

Da una pagina Facebook, la protesta contro la decisione del primo cittadino sta assumendo tutte le caratteristiche di un evento organizzato nei dettagli da “Como senza frontiere“, con il tema “il bivacco solidale contro chi affama i poveri” proposto in data sabato 23 dicembre davanti all’ex chiesa di San Francesco. 

Il gruppo chiede che venga ristabilita la giustizia e la legalità in città e “al sindaco di Como Mario Landriscina di ritirare l’ordinanza contro i poveri e di ripristinare la legalità turbata da quel provvedimento ingiusto e disumano“.

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