Hitler era ancora vivo negli anni ’50: la conferma arriva da un documento segreto della CIA

Un file della Cia desecretato in questi giorni mette in dubbio la tesi del suicidio di Adolf Hitler. Il Fuhrer non si sarebbe ucciso, ma avrebbe trovato riparo in Sudamerica. Ad avvalorare questa tesi ci sarebbe anche una foto del 1954.

Hitler era ancora vivo negli anni ’50: la conferma arriva da un documento segreto della CIA

Per tutti i libri di storia Hitler si suicidò nel suo bunker di Berlino il 30 aprile 1945. Stessa sorte toccò alla compagna Eva Braun che aveva sposato il giorno prima. Il destino del Fuhrer era ormai segnato, così come del resto l’esito della guerra. Accerchiato dalle truppe dell’Armata Rossa, il capo indiscusso del Terzo Reich decise di porre fine alla sua vita con un colpo di pistola, probabilmente preceduto da una dose di cianuro. Per evitare di diventare un trofeo di guerra, chiese altresì che i suoi resti fossero accuratamente bruciati.

Quella appena descritta altro non è che la versione entrata a far parte della storiografia ufficiale. Eppure sin da subito in molti misero in dubbio queste conclusioni. Ancora oggi in molti rimangono convinti che Hitler e molti ufficiali del Terzo Reich riuscirono a scappare in Argentina per mezzo di alcuni U-Boot, in altre parole dei sommergibili.
A rafforzare questa tesi sarebbe ora emerso un ulteriore documento desecretato dall’intelligence americana per volere di Donald Trump. Dall’apertura degli archivi nazionali è saltato fuori un documento inedito della Cia, dal quale si può apprendere che Adolf Hitler sia sopravvissuto alla seconda guerra mondiale.

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Il documento in questione riporta la testimonianza di un agente segreto che operava nel Sudamerica con il nome in codice di Cimleody-3. Stando a quanto si può evincere, in data 29 settembre 1955 l’agente della Cia sarebbe stato contattato da “un amico di fiducia che ha servito sotto il suo comando in Europa”. Costui si sarebbe incontrato con Phillip Citroen, un ex ufficiale delle SS, che gli avrebbe confessato in via del tutto confidenziale che Hitler non era affatto morto. Citroen avrebbe avuto un contatto con lui in Colombia nel 1954, ovvero poco prima che il capo della Germania nazista si trasferisse in Argentina.

A conferma di tutto ciò, alla nota è stata altresì allegata una foto che ritrae i due ex ufficiali del Terzo Reich. La didascalia aggiunta recita quanto segue: Adolf Schrittelmayor, Tunga, Colombia, America del Sud, 1954. Nello scatto, oltre allo stesso Citroen, è presente anche un uomo la cui somiglianza con Adolf Hitler è davvero molto forte.

Ovviamente un singolo documento non può confermare la tesi di un Hitler a lungo vivo e vegeto in Sudamerica, ma la può quantomeno avvalorare. Anche lo stesso agente americano avrebbe concluso di “non essere nella posizione di dare una valutazione d’intelligence dell’informazione, che è stata trasmessa perché di possibile interesse”.

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