Catania: violentata dall’amico di Facebook dopo serata in discoteca

Conosciuto su Facebook, una giovane ragazza accetta l'invito a ballare. Lui e due suoi amici, dopo averla fatta ubriacare, si offrono di accompagnarla a casa. La volante li ferma, ma tutto è in regola; pochi metri dopo la violenza. Tutti arrestati.

Catania: violentata dall’amico di Facebook dopo serata in discoteca

Alle sette di domenica mattina, una ragazza seminuda camminava barcollando sul ciglio della strada, nei pressi del cimitero di Misterbianco (Catania). Un automobilista di passaggio l’ha vista e si è si fermato a soccorrerla. Tutto quello che la ragazza è riuscita a dire è stato: “Ho bisogno di aiuto, per favore mi aiuti”. Nel giro di poche ore, dal racconto della ragazza ne esce il primo verbale che permette di procedere nell’indagine per violenza sessuale, i tre stupratori vengono arrestati. Il bicchiere di vino in più per la ragazza serviva solo a “catturarla meglio“, perché i tre uomini con cui ha passato la serata avrebbero dovuto dissuaderla?

Il primo approccio ancora una volta è avvenuto via Facebook. La ragazza, 25enne catanese, nel noto social network ha conosciuto uno dei tre suoi aguzzini, un 34enne, già padre di un bambino. Qualche messaggio per conoscersi, poi lui l’invito di lui ad andare a ballare in una delle discoteche vicine al porto della città. Lei, senza pensarci troppo, ha accolto l’invito.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la ragazza ha raccontato che il nuovo “amico” di Facebook si era presentato nel locale stabilito con altri due suoi amici, uno di 36 anni e l’altro di 23. La ragazza ha passato la serata insieme a loro, bevendo molto. L'”amico” di Facebook l’aveva rassicurata: “Ti portiamo a casa noi” offrendole un passaggio quando ormai la lancetta dell’orologio segnava le tre del mattino.

Molte ore dopo la giovane è riuscita a ricordare che le molestie sono cominciate subito, appena salita in auto, e confusa com’era e poco presente a se stessa non è riuscita a dire molto di più ai poliziotti di una volante che guarda caso hanno fermato proprio quella macchina per un normale controllo stradale. In apparenza tutto era in regola.

L’auto dopo un po’ si è fermata e per tre ore la giovane è stata violentata per soddisfare i desideri sessuali dei tre uomini che poi l’hanno lasciata sola, seminuda per strada. 
Sia ai carabinieri, sia ai sanitari in ospedale (che hanno confermato la violenza), la ragazza ha saputo dire un solo nome, quello dell’”amico” di Facebook. Dal nome su social network sono risaliti al cognome, dati che insieme al controllo stradale della polizia hanno permesso di risalire anche alle identità degli altri due compagni. Dopo poche ore i tre erano in carcere.

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