Ancora una volta le polemiche contro l’ex governatore della Sicilia, Salvatore Cuffaro, non accennano a placarsi. Stavolta le critiche sono contro la sua pensione, ritenuta impropria a uno come lui che per anni ha truffato le casse della regione e ha avuto rapporti illeciti retribuiti con tanto denaro. L’ex presidente scrive dal carcere difendendo la sua posizione, e giudica la somma di 4.400 euro di pensione necessaria per far vivere la sua famiglia.
L’ex governatore aggiunge che la somma è frutto della sua lunga attività parlamentare, protratta per ben 20 anni e 12 attività di governo. Dal canto suo, ritiene di essere stato fedele servitore della sua regione e di chi lo ha sostenuto, e di pagare le conseguenze di coinvolgimenti assurdi che hanno decretato la sua condanna in carcere. Infatti Cuffaro sottolinea: “sto pagando un prezzo umano e familiare inestimabile, che non auguro a nessuno. Ritengo perciò che oggi, anche se da detenuto, usufruire della pensione per poter dare da vivere e far studiare i miei figli non sia uno scandalo, come qualche novello moralizzatore vuol far credere”.
Sono queste le parole che scrive l’ex governatore, dal carcere di Rebibbia, invia ai giornalisti per far pubblicare la sua opinione. L’ex presidente sta scontando una condanna per favoreggiamento aggravato alla mafia, che durerà 7 anni; per dare un senso ancora più profondo alle sue parole, aggiunge che per dedicarsi alla politica ha rinunciato ad una carriera di medico radiologo, che gli avrebbe fornito una pensione più che dignitosa e remunerativa.